In quarantanove anni di vita l’Avis di Lazise ha fornito al centro trasfusionale dell’ ospedale Orlandi di Bussolengo tanti litri di sangue commisurabili in oltre tre botti di sangue. Un risultato più che mai lusinghiero che valorizza in misura significativa la propensione alla donazione da parte degli avisini di Lazise in quasi mezzo secolo di vita della sezione comunale.
” Era il 1965 quando il compianto professor Vittorio Trento Bozzini e il cognato Giovanni Delana presero l’iniziativa di dare vita alla comunale lacisiense dei donatori di sangue spiega il presidente onorario Giovanni Faccioli e da allora è stato tutto un crescendo di iniziative e donazioni. Non da meno per il numero di donatori. E sono passati ormai cinquanta anni. Nel 2015 ovviamente conclude Faccioli faremo una grandissima festa per questo importante traguardo.”
Ma intanto, nella assemblea appena conclusa, il presidente Claudio Zeni ha snocciolato i dati dell’anno appena concluso con l’approvazione del bilancio sia consuntivo che preventivo per il 2014.
Le donazioni complessive per l’anno 2013 sono state 606 con un calo di 67 sacche, pari al 10 per cento rispetto all’anno 2012. I donatori attivi sono 275 ed i nuovi donatori sono 21. 11 donatori che erano ” in sonno” hanno ripreso a donare, mentre 39 sono i donatori che hanno definitivamente smesso l’azione di donazione. “Diverse sono le cause spiega Claudio Zeni per questa cessazione. In primo luogo il raggiungimento dei 65 anni, età in cui non si può più donare. Alcuni donatori hanno cessato perché gli esami hanno riscontrato l’emergere di alcune patologie cliniche che negano l’accesso alla donazione. Nei primi due mesi di quest’anno, invece continua ancora Zeni si sono presentati al centro trasfusionale 9 soggetti possibili donatori. Solamente 4 sono risultati idonei alla donazione.”
La comunale di Lazise, comunque, supera la frequenza pro capite di donazioni rispetto al nazionale e si attesta a 2,2 donazioni annue per donatore. La media nazionale è al di sotto del 2 per cento. Lo zoccolo duro dei donatori, riferendosi all’età, è quello in cui l’età oscilla fra i 36 e 45 anni. Il 73% dei donatori lacisiensi è di sesso maschile mentre il 27% è appannaggio del gentil sesso.
“Anche a livello provinciale ha esordito il rappresentante del consiglio provinciale le donazioni sono cadute di livello. Da 40000 siamo passati a 39000 riportando il dato donazionale a poco prima del 2005. Dobbiamo lavorare su due fronti: nuovi donatori, soprattutto giovani; regolamentare l’afflusso ai centri trasfusionali con il nuovo progetto ” a chiamata”. Progetto che già funziona benissimo a Legnago, che partirà a fine mese al centro trasfusionale di San Bonifacio e probabilmente fra un anno nella ULSS 22.”
“E’ uno strumento nuovo ” la chiamata” sottolinea Zeni che consente alle strutture ospedaliere di avere a disposizione sacche di sangue con tutti i gruppi sanguigni di cui i nosocomi hanno bisogno. Serve quindi ad ottimizzare le emoteche al fine di avere a disposizione tipologie di sangue necessarie soprattutto per i trapianti di organi e per i malati terminali.”
Sergio Bazerla
L’AIDO raggiunge quote 712 soci.
E nel corso del 2013 hanno dato la loro adesione per l’eventuale donazione dei propri organi, post mortem , in 25 nuovi cittadini.
“Non siamo certo in linea con le nostre aspettative spiega il presidente Sergio Ferraro perché a Lazise ci sono oltre 6800 abitanti e che aderiscono all’AIDO sono poco più del dieci per cento. Dovremmo essere molti di più.”
Neanche l’accordo sottoscritto con la passata amministrazione comunale ha portato all’AIDO i frutti sperati.” L’accordo in sostanza prevede continua il presidente di consentire ad ogni cittadino che si reca presso l’ufficio anagrafe comunale per il rilascio i un documento, di poter compilare una scheda predisposta per poter dare il consenso alla eventuale donazione dei propri organi. Un protocollo importante, comunque sempre segnalato dagli addetti conclude Ferraro ma che non attira l’attenzione dei singoli. Abbiamo bisogno, quindi, di fare una sorta di campagna del ” passa parola” fra parenti, amici, conoscenti, anche sul luogo di lavoro, per porre in evidenza le lunghe file di attesa per un trapianto d’organo, per ridare speranza a chi è in fortissima difficoltà.”
Molte iniziative sono state svolte nel corso del 2013, fra cui l’azione di informazione nelle scuole elementari e medie, la partecipazione alle feste in tutto il territorio, la collaborazione attiva con l’Avis, la Feste delle Associazioni, la 4^ edizione del premio Il Samaritano, il convegno medico annuale, l’inserimento nelle attività sportive ad ogni livello.
Per il 2014 oltre ad essere impegnati in queste attività, i consiglieri della sezione Simone Gelmetti di Lazise hanno deciso di implementare le sinergie con tutte le associazioni di volontariato, di porre in essere una azione molto incisiva per promuovere nuove adesioni al sodalizio, predisporre un convegno importante su un tema che riguarda la salute dell’individuo. Un forte appoggio alla 24^ manifestazione interregionale del ” Giro del Lago” in imbarcazione che farà anche tappa a Lazise.
A portare il saluto della sezione provinciale dell’AIDO è stata la presidente provinciale Mara Magagnotto che ha evidenziato che all’Aido vi sono iscritti, nel veronese, oltre diecimila soci. Sono state attivati nel corso del 2013 quattro nuovi gruppi e che sta per essere siglato un importante protocollo di collaborazione con l’Avis. Tra breve, inoltre, vedrà la luce anche il Gruppo Comunale di Verona che coordinerà tutti i vari gruppi esistenti a livello comunale.
S. B.
