giovedì, Aprile 25, 2024
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Il sindaco: «Chiunque interverrà in quell’area dovrà tenere conto delle decisioni del Comune».
Borgo Secolo, dalla Difesa al Demanio: il ricovero dei mezzi è in forse

A rischio la protezione civile

Il Comune attende di sapere da Roma se i gruppi locali di Protezione civile e Croce rossa potranno continuare a utilizzare uno dei capannoni dell’area di Borgo Secolo per il riparo dei propri mezzi.Incertezza non di poco conto.«Il problema, se così si può definire, è una conseguenza del trasferimento del patrimonio militare a quello dello Stato, cioè dalla Difesa all’Agenzia del Demanio», spiega il sindaco Umberto Chincarini. «L’operazione si sviluppa in quattro tranche e si concluderà a luglio del 2008; nel primo blocco di immobili sbloccati con il decreto del 28 febbraio scorso rientrano anche le nostre caserme Rocca e XXX Maggio, Forte Ardietti e l’area denominata “Magazzino Borgo Secolo”, situata a ridosso del centro storico su cui insistono alcuni capannoni utilizzati a suo tempo dai militari».In uno di questi stabili Protezione civile e Croce rossa tengono i rispettivi mezzi sia di terra che acquatici. E sono state le due associazioni a ricevere, pochi giorni fa, la preoccupante notizia di dover sgomberare l’area entro la fine di maggio. Problema piuttosto complesso. «Questi due gruppi non hanno un regolare contratto di affitto; ma chiunque interverrà a Borgo Secolo dovrà tener conto della volontà del Comune che ha identificato quella sede come idonea ad ospitare mezzi fondamentali per l’attività di associazioni così meritorie», sottolinea il sindaco.Il quale annuncia anche di essere in attesa di una risposta sul problema dall’Agenzia del Demanio. L’area di Borgo Secolo ha una superficie di circa 23.000 metri quadrati; lo strumento urbanistico vigente attribuisce un indice territoriale edificatorio di 1,2 metri cubi per metro quadro per una potenziale cubatura complessiva di 28.000 metri.«Dunque un valore consistente anche in ragione della posizione immediatamente a ridosso dei Bastioni della fortezza del centro storico», precisa il sindaco. «Il trasferimento al Demanio non dovrebbe mettere in discussione l’attuale destinazione ma anzi, costituire garanzia di protezione e di cura dell’area che a differenza degli altri immobili oggetto del trasferimento non è vincolata. Ciò la rende sicuramente molto appetibile ma, ripeto, la nostra richiesta è che qualunque decisione presa rispetti la volontà dell’amministrazione e le esigenze dei due gruppi di volontari che negli anni hanno sempre fornito uno straordinario apporto alla sicurezza della nostra comunità».Peschiera ha dato comunque al Demanio la piena disponibilità a contribuire alla stesura del Piano unitario di valorizzazione degli immobili che l’Agenzia prenderà in carico così come previsto dalla legge finanziaria del 2007. Una progettualità, fino ad ora attuata solo dal comune di Bologna, che prevede il coinvolgimento di diversi soggetti pubblici a cominciare dall’ente locale.«Le strutture in questione sono parte preponderante del patrimonio architettonico e storico di Peschiera che non a caso è stata riconosciuta città d’arte. Ci sono persone, come l’onorevole Giampaolo Fogliardi che ho incontrato di recente, pronte a promuovere e sostenere la possibilità, condivisa da questa amministrazione, di farne una cittadella universitaria». «Siamo dunque pronti a confrontarci per lavorare allo sviluppo del nostro paese; ma non intendiamo compiere questo percorso – mette in chiaro – privando Protezione civile e Croce rossa degli spazi di cui hanno bisogno per continuare a lavorare per il bene della comunità».

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