Gardesana chiusa .Tremosine critico: «Promesse tante interventi pochi»
A singhiozzo tra Limone e Riva
L’assemblea tenuta a Limone giovedì sera per parlare dell’ordinanza di chiusura totale della Gardesana tra il 6 ed il 9 maggio ha portato a variazioni della decisione della Provincia di Trento. Ecco i nuovi orari di chiusura. 6 maggio : chiuso dalle 13 alle 21,30 e dalle 22,30 alle 7 del mattino successivo. 7 maggio : chiuso dalle 13 alle 21,30 e dalle 22,30 alle 7 del mattino seguente. 8 e 9 maggio: chiuso dalle 23 alle 7 del mattino. Il transito sarà consentito per i veicoli inferiori a 2,80 di altezza. Questo nuovo (e per certi versi, previsto) intoppo, ha indotto a riflettere sia sui lavori in atto oggi che sulla definitiva questione della strada. Va cauto Gianfranco Montagnoli, presidente degli albergatori limonesi. «È una situazione comprensibile. Dopo 500 giorni di silenzio intelligente, aspetteremo altre 48 ore: fa parte della nostra mentalità. Tutti devono prendere atto che abbiamo portato pazienza e sappiamo che potrebbe non essere finita. Ci saranno interruzioni fino al 21 giugno, e la data di conclusione dei lavori è fissata per il 20 luglio. Abbiamo accettato queste condizioni». Quanto alla stagione turistica, «è piatta: Pasqua è venuta presto, c’è stato freddo, la concorrenza è tanta ed è cambiato il modo di fare vacanza». Sulle prospettive della Gardesana interviene il tremosinese Alberto Giuntelli, consigliere di minoranza sia in Comunità Montana dell’alto Garda che nel suo comune. Giuntelli polemizza: «Gli amministratori tremosinesi non hanno partecipato alle più importanti riunioni sulla Gardesana: non erano né a Trento né a Roma. È un atteggiamento incomprensibile, al pari del non tenere la minoranza al corrente di quanto accade». Giuntelli ironizza sulle prospettive di intervento di cui si parla da tempo. «Tra i viaggi della speranza, oltre a quelli dei curdi sulle carrette dei mari e degli albanesi sui gommoni, dobbiamo inserire le missioni a Roma degli amministratori gardesani, al Ministero o all’Anas. Partecipai a uno di questi viaggi, a mie spese. Andammo dal sottosegretario Bargone e ottenemmo il via libera alla procedura d’urgenza per realizzare la nuova galleria Epica, realizzata a tempo di record e che salvò la stagione turistica. Ci vennero indicati ulteriori finanziamenti, per svariate decine di miliardi, individuando nei fondi della Protezione Civile il canale a cui attingere: ciò avrebbe permesso di mettere la Gardesana in sicurezza. Il Polo, allora, si mostrò insoddisfatto». «Di recente, è stato organizzato un nuovo viaggio della speranza a Roma e gli amministratori gardesani del Polo ci sono andati da soli, quindi non spartiranno con nessuno i successi ottenuti: la bella cifra di 20 milioni di Euro sui 155 necessari. Peccato che questi soldi siano già stati stanziati da moltissimi mesi, ma non spesi perché le amministrazioni locali non condividono la scelta dell’Anas di destinarli ad un’opera non prioritaria». La discussione sulle urgenze di intervento, infatti, vede l’Anas convinta nel realizzare una nuova galleria a Forbisicle. Qualche amministratore locale, invece, ritiene che richiedano maggiore urgenza le opere per la messa in sicurezza del tratto tra il confine trentino e Limone, quindi a Nanzel (sud di Limone), infine a Forbisicle.