giovedì, Aprile 18, 2024
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La gestione sarà affidata all’Azienda gardesana servizi: unica centrale, manutenzione e tariffe. Gli obiettivi sono risparmio e salvaguardia delle risorse

Acquedotti, alleanza tra 12 paesi

Verso il ciclo integrato delle acque. I sindaci di dodici Comuni lacustri della sponda veronese del Garda hanno preso l’impegno di affidare all’Azienda gardesana servizi la gestione dei loro acquedotti. «Un risultato sicuramente positivo», afferma Vittorino Zanetti, presidente del consiglio di amministrazione dell’Azienda che gestisce il collettore fognario consorziale «con l’obiettivo in prospettiva di arrivare alla costituzione di un ambito territoriale ottimale (Ato) allargato all’intero bacino lacustre e come fine una migliore gestione ambientale del lago». Decisione in linea con le disposizioni in materia di risorse idriche che prevedono come gli usi delle acque siano indirizzati «al risparmio e al rinnovo delle risorse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell’ambiente, l’agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici». Scelta non priva di sofferenze economiche per qualche Comune fondata sul presupposto comunque che la proprietà degli impianti rimanga ai Comuni. «E il primo passo dell’operazione sarà quello di affidare a una ditta esterna», dice Zanetti «la rilevazione delle installazioni presa, di accumulo e di dimensionamento di serbatoi e linee addutrici con collegamento di tutti gli impianti, tramite rete telematica, a unica centrale aziendale. Un’apposita convenzione fisserà poi l’attività di gestione unitaria, gli interventi di manutenzione ordinaria e di manovra per garantire, a situazione invariata degli impianti, erogazione di acqua potabile ai migliori livelli di efficienza». Nei passaggi successivi all’Ags saranno conferiti eventuali incarichi per miglioramento, ampliamento e sostituzione di parti di rete da eseguire con finanziamenti comunali per arrivare gradualmente al trasferimento degli impianti e della politica tariffaria alla stessa Azienda. «Fasi tutte comunque vincolate», dice il presidente del consiglio di amministrazione «da prossime previste modifiche normative rispetto all’assetto aziendale e al graduale passaggio degli stessi impianti fognari comunali a completamento del ciclo integrato previsto dalle normative di legge». Incontri a tamburo battente, quello dei sindaci e del consiglio di amministrazione dell’Azienda, con fissate le linee programmatiche, sia per regolamentare i rapporti con la consorella Azienda speciale Consorzio Garda Uno (sponda bresciana), nel puntare a un unico ente gestore con pari dignità tra i Comuni, che per agguantare, se possibile, l’obiettivo di un ambito territoriale ottimale comune a tutto il Garda, nonché perfezionare i rapporti nella gestione del depuratore consortile di Peschiera. Altra linea guida, emersa dall’assise degli amministratori pubblici gardesani, quella di seguire nella programmazione dei lavori le indicazioni emerse dallo studio effettuato dal Politecnico di Torino, questo compatibilmente con quanto sarà convenuto con l’Azienda speciale bresciana. «Nel contempo», conclude Zanetti «saranno promossi contatti con la Provincia di Trento al fine di armonizzare le modalità di scarico a lago delle acque depurate e in futuro di coogestione, assieme al consorzio Garda Uno, dell’intera programmazione relativa alla salvaguardia dell’ambiente lacustre». Un consiglio di amministrazione deciso a non perdere tempo tanto che ha in programma, prima della fine del mese di novembre, un incontro congiunto con i referenti della sponda brescina, e un convegno tavola rotonda con tecnici allargato al pubblico nella prima decade del mese di dicembre.

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