mercoledì, Aprile 24, 2024
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La commissione tecnica regionale ha approvato la variante generale al Prg, ma con qualcosa in sospeso. Torna in Consiglio la decisione sull’edilizia: economico popolare o convenzionata?

Adesso chi vuole si può fare la piscina

È in vigore già da alcune settimane la variante al piano regolatore generale. La regione ha dato il via libera al Prg deliberato nel dicembre del 2001 dal Consiglio comunale e trasmesso a Venezia, dopo la discussione delle 139 osservazioni, nel giugno del 2002. «Il piano prevede alcuni modesti ampliamenti degli edifici esistenti nei villaggi turistici e del 20 per cento in zona di completamento per le abitazioni stabilmente abitate inferiori ai 600 metri cubi sull’intero territorio», spiega il sindaco Armando Ferrari, «a tutti viene data l’opportunità di costruire piscine». Tre sono i punti ancora aperti per i quali il comune potrà avanzare contro-deduzioni a Venezia. In particolare, la commissione tecnica regionale ha bocciato la normativa che consente di assegnare duemila metri cubi a tutti i fabbricati in zona rurale non più utilizzati per l’agricoltura. È necessario invece, come nel caso dell’osservazione relativa all’allevamento dismesso di 12mila metri cubi della società Le Sore srl, che «venga valutata in sede di controdeduzioni una schedatura che definisca l’ubicazione dei volumi ritenuti ammissibili». In merito poi alle aree di espansione residenziale, la commissione «rivela l’eccezionalità del caso proposto dal Comune, dove tutte le zone sono destinate ad edilizia residenziale pubblica (Erp) ad eccezione dei novemila metri cubi ad edilizia privata che sorgeranno in zona Molini». Semplificando, se l’intenzione del Comune è di costruire le case per i bardolinesi a prezzi vantaggiosi, l’invito è di «assoggettare tutte le aree a Piano particolareggiato, senza tuttavia stabilire a livello di Prg il tipo di edilizia, convenzionata o economica popolare». Un punto, questo, caro alle minoranze consiliari. «La Regione riconosce quanto da noi segnalato contro legge come la norma che prevedeva l’esclusività della diritto alla costruzione riservato alle cooperative», afferma Pietro Meschi di Bardolino oltre il 2000. «Le aree in questione ora devono tornare in Consiglio comunale e ci auguriamo che il gruppo di maggioranza preveda il piano d’edilizia economica popolare, unica scelta che garantisce le case ai bardolinesi». L’opposizione contesta «l’apertura fatta per le aree San Colombano trasformata in zona agricola E1 la cui superficie concorre all’edificazione di case agricole. «Una variante al prg», conclude Meschi, «che risolve il problema di qualche potente ma non dei bardolinesi». Ultimo punto, infine, al quale il Comune è chiamato ad una controdeduzione, è relativo a un’area verde in località Campagnola. I proprietari chiedono un’espansione edilizia mentre in municipio si opta per lasciare immacolata la zona reiterando il vincolo precedente.

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