venerdì, Aprile 19, 2024
«Ghiaia, laghetti di accumulo e idrovore»

Adige: irimedi

Per combattere il pericolo di inondazioni dovuto alla troppa acqua che deve defluire da un territorio, quello della Bassa, reso troppo impermeabile dal cemento, la tecnologia idraulica prevede che si possano giocare tre sole carte. «Ammesso che vengano realizzati gli interventi di manutenzione sulla rete idrica esistente», spiega il direttore tecnico del Consorzio di Bonifica Zerpano Adige-Guà Umberto Anti, «per contrastare il fenomeno di impermeabilizzazione del terreno non è più possibile pensare alla costruzione di nuovi canali. Pertanto bisogna trovare sistemi correttivi diversi anche perché, e questa è una battuta che però rappresenta bene la realtà, qui non siamo certo vicini al mare e, quindi, il nostro surplus di acqua crea problemi a chi è più a valle». «Se nei luoghi dove il fondo è ghiaioso si può utilizzare quest’ultimo per drenare l’acqua facendola andare in profondità con appositi scoli, ben più complessa è la questione da affrontare in luoghi dove non si ha questa fortuna. La forma più nuova di intervento in questi casi è quella della creazione di invasi di accumulo provvisorio che si allagano temporaneamente quando ci sono forti piogge e rilasciano progressivamente l’acqua nel più vicino corso d’acqua facendo così in modo che questo possa recepirla in maniera graduale». «Si tratta», continua Anti, «di un sistema che abbiamo già attuato in forma sperimentale e che ora avrà una sua prima realizzazione definitiva nell’area artigianale in comune fra Veronella e Zimella. Zona produttiva la cui parte già costruita viene invasa dall’acqua ogni volta che piove ed al cui interno, in corrispondenza dell’area verde, ora verrà realizzata una vasca di ben 6 ettari quadrati che si allagherà per tre-quattro giorni presumibilmente una decina di volte all’anno». E dove non ci sono aree da trasformare in invasi? «Allora non resta che usare le idrovore, che costituiscono però un sistema meno sicuro perchè sono soggette a guasti o mancanze di elettricità. Un caso di questo genere è quello di Cologna, nella zona in fondo a via Roma, per il quale lo Stato ha ora finanziato lavori per un miliardo con i quali verrà rettificato il tratto finale dello scolo Tartarello che si concluderà in un laghetto dal quale verranno pompati 4 mila litri al secondo di acqua gettandola nella Fratta». (lu.fi.)

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