Al MAST di Castel Goffredo febbraio è ricco di eventi

30/01/2020 in Attualità
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Di Redazione

Ven­erdì 7, 14, 21, 28 dalle 16 alle 18 si ter­rà il cor­so “Atten­ta­mente. Impar­i­amo ad impara­re!”, a cura di Ilar­ia Fanel­li, docente di matem­at­i­ca. Il cor­so è riv­olto ai ragazzi del­la scuo­la sec­on­daria di pri­mo gra­do con l’obiettivo di accom­pa­g­narli nel pro­prio meto­do di stu­dio. Si riflet­terà sull’importanza del­la ges­tione del tem­po, del saper creare mappe con­cettuali, delle mnemotec­niche, fino al saper par­lare in pub­bli­co.

Saba­to 8 feb­braio dalle 15.15 alle 16.45 ritor­na il con­sue­to appun­ta­men­to “Al per meren­da” riv­olto alle famiglie con bam­bi­ni dai 5 agli 11 anni, che gio­can­do con “Luce e col­ori” costru­iran­no un calei­do­sco­pio. Preno­tazione obbli­ga­to­ria entro il saba­to prece­dente. Per info e con­tat­ti: Coop­er­a­ti­va “La Mela­grana” 338.9336451 oppure didattica@lamelagrana.it

Il 19 feb­braio alle ore 16.30 ritor­na anche l’amatissimo Tè al Museo. Ques­ta sarà la vol­ta di Gian­car­lo Lang, bib­liote­cario del­la sezione stor­i­ca del­la di Econo­mia e Giurispru­den­za di Bres­cia, che ci intrat­ter­rà par­lan­do di “Alchimia del libro anti­co nell’Antica Libre­ria del Clero”.

Ricor­diamo che ogni domeni­ca di feb­braio si potrà vis­itare il MAST in com­pag­nia delle nos­tre guide alle 11, alle 15.30 e alle 17.

Pros­egue l’iniziativa “Tut­ti mece­nati!”. Con soli 10 euro sarà pos­si­bile adottare un qua­drati­no dell’opera “Sant’Agostino che scon­figge gli ereti­ci”, olio su tela XVI sec­o­lo, e per­me­t­terne il restau­ro. Il grande dip­in­to di cm 200 x 123, di pro­pri­età del­la Par­roc­chia di Sant’Erasmo in Cas­tel Gof­fre­do, appar­tiene alle collezioni del MAST Cas­tel Gof­fre­do – del­la cit­tà dove è inser­i­to nel­la sezione “LA RIFORMA PROTESTANTE – Fer­men­ti e con­t­a­m­i­nazioni”. La tela è una delle pochissime opere che per­me­t­tono di illus­trare questo impor­tante, com­p­lesso e qua­si sconosci­u­to capi­to­lo del­la sto­ria di Cas­tel Gof­fre­do e dell’Alto Man­to­vano. Il restau­ro del dip­in­to per­me­t­terà una più chiara let­tura dell’opera con­sen­ten­do di definirne meglio l’epoca e l’ambito cul­tur­ale ed artis­ti­co nei quali oper­a­va il suo autore.

 

 

 

 

 

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