Don Gianni Guandalini sarà arilicense «per sempre»
Al parroco uscente andrà la cittadinanza onoraria
Il consiglio comunale ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria a don Gianni Guandalini, il sacerdote che dopo dieci anni si sta preparando a lasciare la parrocchia di San Martino per trasferirsi in quella di San Giovani Battista di Lonato. A proporre di riconoscere in questo modo l’importanza dell’opera prestata dal religioso è stato il vice sindaco Pietro Dalai, che nella motivazione ha sottolineato come la comunità civile sia riconoscente a don Gianni «per la coerenza e l’equilibrio, il sostegno e lo stimolo alle varie realtà parrocchiali perché agissero a vantaggio della comunità. E gli è altresì riconoscente per aver proposto il messaggio cristiano cattolico, di cui si è fatto testimone per la vita, con modalità rispettose di tutte le culture, con l’unico fine di concorrere alla realizzazione di una convivenza basata sulla valorizzazione della dignità della singola persona». «A livello personale resta in ciascuno il ricordo della sua discreta e partecipe presenza», scrive il vice sindaco, citando anche le figure dei genitori di Don Gianni, Silvino e Adelfina, che sono mancati proprio negli anni della sua permanenza a Peschiera. Proprio quello rivolto ai suoi genitori è d’altro canto uno dei primi pensieri del sacerdote, mentre si sta preparando al trasferimento. «Qui», dice infatti, «lascio papà e mamma, che sono vissuti con questa gente; non si tratta certo di ricordi da poco, anche ammesso, e non è così, che non ne avessi degli altri». Altri ricordi di cui è difficile, tuttavia, sentire parlare il parroco del centro storico; che conferma la sua discrezione e riservatezza anche in queste giornate, in cui sono in molti ad esprimergli la loro gratitudine e il rammarico per il commiato. Originario di Isola della Scala, don Guandalini ha guidato le parrocchie di San Giovanni Evangelista a Verona, San Zeno di Desenzano, Centenaro e Pozzolengo, in provincia di Brescia, prima della nomina a Peschiera, avvenuta nell’ottobre del 1994. Nei dieci anni trascorsi a Peschiera dice di aver solo cercato «di fare le cose normalmente» e di inserirsi «al meglio in una comunità complessa, che per motivi lavorativi cambia fisionomia tra l’estate e l’inverno e che ha una mentalità fortemente condizionata da questo. Non c’è il tempo per vedere e riflettere insieme e approfondire, ed è un peccato. Questa comunità ha anche dimostrato, però, di essere capace di tanti gesti di solidarietà: e questo fa parte del patrimonio umano che porto con me». Una comunità che si appresta ad accomiatarsi da don Gianni con diverse iniziative ancora in via di definizione. In attesa di dare il benvenuto a don Valerio Canterini, attuale parroco di Sandrà di Castelnuovo del Garda.