giovedì, Aprile 25, 2024
HomeManifestazioniAvvenimentiAlbino Marchi, una vita tra i coriandoli
Il presidente del comitato organizzatore si confessa: «Gli arcensi devono imparare a lasciarsi andare» Per la 27esima volta guiderà la sfilata del Gran Carnevale

Albino Marchi, una vita tra i coriandoli

Le madrine passano, i carri cambiano, le maschere si rinnovano ma lui, volente o nolente, da lassù non si smuove. Oggi pomeriggio, per la 27esima edizione consecutiva, toccherà ancora ad Albino Marchi aprire, in veste di presidente del comitato organizzatore, la sfilata del Gran Carnevale di Arco. Gli anni scorrono via inesorabili ma la passione, sotto sotto, non diminuisce mai.Per scambiare due parole con Albino Marchi alla vigilia della sfilata conclusiva, e a qualche minuto dalla partenza della «Caminarmagnandoencompagnia», siamo costretti a disturbarlo tra un’iscrizione e l’altra, tra delucidazioni e direttive dell’ultima ora.Quest’edizione del Gran Carnevale volge al termine, presidente. Che giudizio si è fatto?«Mi ritengo soddisfatto. Nonostante tutte le difficoltà siamo riusciti, credo, a confezionare una bella manifestazione. Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato, a partire dall’amministrazione».Molti costruttori dei carri ritengono che l’incendio abbia ridato slancio alla rassegna.«Nella disgrazia qualcosa di buono c’è stato. Arco ha riscoperto il suo carnevale, se ne è riappropriata. Una cosa l’apprezzi di più quando stai per perderla. Mario Matteotti ha ragione: questo è l’anno zero, quella della rinascita. Ora si tratta di trovare le risorse umane per ringiovanire l’ambiente».Come è andata la sfilata di domenica scorsa?«Abbiamo avuto 15 mila persone assiepate lungo tutto il circuito. Con moltissima gente proveniente soprattutto da fuori. Lo spirito del carnevale deve essere proprio questo. Se fosse una manifestazione ad uso e consumo solo nostro saremmo costretti a rivedere il tutto. La gente viene ad Arco per il carnevale, si ferma, osserva, ammira, spende e ritorna. L’aspetto promozionale è importante».Le apparizioni televisive sono sicuramente servite.«Passaggi a Canale 5 e in Rai, apparizioni in programmi come Striscia hanno il loro peso. Sono viste da milioni di spettatori, significa entrare nelle case degli italiani».Cosa non ha funzionato?«Più che una critica è un auspicio. Ossia che la gente che partecipa al carnevale, ed è molta, impari a lasciarsi andare, a vivere la festa e a mettersi in gioco. Insomma, che si lasci coinvolgere di più».Propositi di abbandono?«Dopo 27 anni è giusto che ci sia un ricambio. Ma il carnevale rimarrà sempre la mia passione».

Articolo precedente
Articolo successivo
Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video