giovedì, Aprile 25, 2024
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Gli alunni imparano a studiare e a crescere giocando a scacchi

Alle elementari. Una sfida per centonovanta ragazzi

Scacco matto. L’hanno più volte calato nel corso di una lunga mattinata al palazzetto dello sport i centonovanta ragazzi delle scuole elementari del capoluogo e di Calmasino, coinvolti nel torneo di scacchi organizzato dall’Istituto comprensivo Falcone-Borsellino nell’ambito del Piano dell’offerta formativa. Una lunga maratona culminata nel primo pomeriggio con le premiazioni svolte alla presenza del sindaco Armando Ferrari, del consigliere Giampaolo Caldogno e del direttivo della sezione dei donatori di sangue, capeggiata dal presidente Nicola Arietti, accompagnato nell’occasione dai due vicepresidenti Ettore Boni e Giuseppe Monaldi e dal consigliere Elio Erculiani. Associazione che ha regalato a tutti i partecipanti una medaglietta mentre i primi classificati (Matteo De Bonis, Luca Ciavarella, Caterina Santamaria e Giordano Pietropoli) hanno ricevuto in dono una scacchiera e una scatola di colori. Premi minori per i primi classificati delle singole classi. Nell’ordine: Michele Conti (II), Davide Giacomazzi (III), Nicola Pezzini (IV) e Stefano Bertasi (V) delle elementari di Calmasino; Costanzo D’Angeli (III A), Anna Bonvicini (III B), Matteo De Bonis (IV A), Stefano Giannico (IV B), Luca Ciavarella (V B) e Caterina Santamaria (V A) di Bardolino. Il presidente del distretto scolastico 27, Giovanni Facchinetti, ha invece consegnato una coppa ai due alunni più piccoli in gara: Gaia Bellini e Maria Rosa Lamari di Calmasino. «Il torneo risponde all’esigenza di creare le condizioni che possano stimolare la conquista di maggiori livelli d’autonomia, sicurezza, autostima e realizzazione negli alunni», spiega la maestra Vittoria Pasotto, pronta a ricordare il percorso effettuato negli ultimi mesi. «Grazie anche all’intervento di un esperto del circolo scacchistico della Valpolicella, da novembre fino a metà febbraio ogni classe ha sostenuto più di dieci incontri settimanali per affinare la conoscenza della materia nei singoli ragazzi. Gli scacchi servono per far acquisire agli alunni una più profonda capacità di concentrazione, per potenziare la memoria e la creatività. «Ma non solo. Servono per sviluppare l’analisi e la logica matematica, la rapidità decisionale, il senso pratico, la capacità di dominare il proprio stato emotivo. Attraverso la pratica degli scacchi», conclude Vittoria Pasotto, «si sviluppano inoltre la meditazione, l’osservazione globale e la possibilità di confrontarsi con i propri avversari in senso intellettivo. Viene in sintesi incentivata una visione più obiettiva della propria persona e delle proprie potenzialità».

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