Aziende del Luga na contro i supertreni «State distruggendo un ricco territorio»
Alta velocità & Proteste
È grande la preoccupazione che investe la maggior parte dei produttori del Lugana ed i loro vigneti, in merito alla progettazione della linea ferroviaria di alta capacità Milano-Venezia per il tratto Milano-Verona. Proprio in questi giorni il presidente Paolo Fabiani ha inviato una lettera ai vari enti pubblici, associazioni di categoria ed ai parlamentari locali di tutte le forze politiche presenti in Parlamento affinché si facciano portatori delle preoccupazioni e, soprattutto lo scempio nel cuore della zona di produzione di uno dei più ambiti vini nazionali, qual è il Lugana. «Non le nascondo l’amarezza e la delusione quando, dopo la lettura del progetto preliminare depositato nel novembre scorso presso i Comuni interessati alla linea ferroviaria in oggetto, ho potuto verificare che il tracciato non aveva subito variazioni di rilievo.» « Infatti» , scrive nella sua accorata lettera Paolo Fabiani ‚«è stato riproposto con l’attraversamento in superficie su tutto il territorio di produzione di vino Lugana Doc, ma questa volta con una «piccola variazione»: sono stati previsti una decina di scambi con binari di sosta, paralleli alla linea principale, proprio nel cuore della zona di produzione dei vini Lugana Doc e lascio a voi immaginare il futuro impatto ambientale». «Come lei saprà», prosegue Fabiani ‚« l’immagine che il vino porta con sé si riallaccia sempre più alla bellezza della sua zona di origine, al prezioso territorio che lo ha partorito. Il Lugana in modo particolare è tra i pochissimi vini bianchi che nascono in pianura su terreni argillosi e limosi, su terre bianche così difficili da lavorare ma particolarmente ricche di sali che tipicizzano al massimo il prodotto, conferendogli grande finezza e sapidità, un «unicum» legato al proprio ambiente non ripetibile altrove.» «È quindi con estrema fermezza» ‚conclude il presidente Fabiani, che il Consiglio tutela Lugana Doc ha deciso,« all’unanimità, nella sua recente seduta, di opporsi con tutte le forze e con ogni mezzo allo scempio a cui il nostro prezioso territorio sarà sottoposto».