Sabato mattina si riunisce l’Unione gardesana albergatori per difendere il nosocomio. «La chiusura sarà devastante per tutti»

Altra crociata per l’ospedale

13/02/2003 in Attualità
Di Luca Delpozzo
Stefano Joppi

L’unione garde­sana alber­ga­tori verone­si scende in cam­po in dife­sa dell’ospedale di Val di Sog­no e di Capri­no. Un vero e pro­prio appel­lo alla Giun­ta vene­ta, ai con­siglieri region­ali e ai par­la­men­tari elet­ti nell’area Gar­da. A nome dei 330 alberghi asso­ciati il pres­i­dente Giuseppe Loren­zi­ni ha evi­den­zi­a­to tramite let­tera invi­a­ta alle forze politiche le pos­si­bili «con­seguen­ze dev­as­tan­ti che si potreb­bero river­sare sul ter­ri­to­rio lacus­tre e sul­l’e­cono­mia tur­is­ti­ca» con la deci­sione di sman­tel­lare i due noso­co­mi las­cian­do tra l’altro i res­i­den­ti nell’area nord ovest del­la Provin­cia «abban­do­nati dalle isti­tuzioni in mate­ria di san­ità». «Men­tre nell’area di Verona a meno di quindi­ci chilometri esistono ben cinque ospedali (due a Verona, uno a Bus­solen­go, Vil­lafran­ca e Negrar) nel ter­ri­to­rio Bal­do-Gar­da si tol­go­no le uniche due strut­ture che garan­tis­cono un min­i­mo di assis­ten­za san­i­taria alle popo­lazioni res­i­den­ti e agli ospi­ti costrin­gen­do gli abi­tan­ti di Mal­ce­sine ad affrontare cinquan­ta chilometri di stra­da per arrivare a Peschiera o Bus­solen­go. In prat­i­ca un’ora di auto che nel peri­o­do esti­vo aumen­ta di molto per via del traf­fi­co sul­la Garde­sana». Un «grave tor­to» ai dan­ni dei res­i­den­ti ma anche degli oper­a­tori tur­is­ti­ci che por­tano sul­la Riv­iera degli Olivi ben nove mil­ioni di pre­sen­ze all’anno. «I tours oper­a­tors quan­do stip­u­lano i con­trat­ti con gli alberghi», scrive Loren­zi­ni, «chiedono a quale dis­tan­za si tro­va l’ospedale più vici­no. Se per caso non esistono nel rag­gio di 15–20 chilometri non sot­to­scrivono alcun tipo d’accordo in quan­to non viene garan­ti­ta la min­i­ma sicurez­za all’ospite». «Non pre­tendi­amo di avere ospedali attrez­za­ti con tut­ti i repar­ti ma almeno dotati di pron­to soc­cor­so per le emer­gen­ze san­i­tarie, poliambu­la­tori per le esi­gen­ze dei cit­ta­di­ni e dei tur­isti e i repar­ti esisten­ti che stan­no fun­zio­nan­do egre­gia­mente. E’ il caso del­la strut­tura san­i­taria dell’alto lago pun­to di rifer­i­men­to insos­ti­tu­ibile per il trat­ta­men­to post polio con pazi­en­ti che ven­gono da tutte le regioni d’Italia facen­do quin­di entrare introiti nel­la casse del­la Regione vene­to». Di fronte a ques­ta situ­azione l’Ugav chiede ai «rap­p­re­sen­tan­ti nelle isti­tuzioni d’impegnarsi per impedire l’isolamento san­i­tario del Gar­da set­ten­tri­onale» dichiaran­dosi pronta ad un incon­tro-con­fron­to. Dibat­ti­to pre­vis­to, come già annun­ci­a­to dall’amministrazione comu­nale di Mal­ce­sine, per saba­to mat­ti­na alle ore 10 nel­la sala con­sil­iare. L’occasione per sen­tire dal­la viva voce dei par­la­men­tari ma soprat­tut­to dei con­siglieri region­ali che han­no sti­la­to o parte­ci­pa­to alla stesura delle schede ospedaliere del vene­to le moti­vazioni che han­no spin­to a trac­cia­re un seg­no nero su di una realtà d’eccellenza com’è quel­la dell’ospedale di Val di Sog­no.

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