giovedì, Aprile 25, 2024
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L’opera ha ottenuto tutti i permessi e le autorizzazioni dagli enti preposti

Ambientalisti contrarial canale a villa Bober

Ha avuto tutti i permessi e le autorizzazioni dai vari enti. Eppure, il canale a forma di «U» che verrebbe realizzato per consentire il riciclo dell’acqua proveniente dal vicino scolmatore fognario del Garda Uno, nello specchio acqueo antistante la villa Bober, tra Rivoltella e Sirmione, ha messo in fibrillazione le associazioni ambientaliste di Desenzano. Secondo queste, infatti, il progettato scavo, commissionato dal magnate russo proprietario della villa, da compiersi sul fondale lacustre, non servirebbe a quello scopo, ma sarebbe «inutile».Forse, dietro a quest’intervento, potrebbe nascondersi qualche altro fine, per esempio il transito di natanti in entrata e uscita dalla sontuosa residenza. È quanto sospettano gli ambientalisti. In ogni caso, sottolineano Mariano Bresciani (Cnr), Gabriele Lovisetto (in rappresentanza del Cai), Daniele Manzini (Lega Navale) e Guido Parmeggiani (Airone Rosso) che hanno già trasmesso un’articolata e dettagliata relazione al sindaco Cino Anelli e all’assessore ai lavori pubblici Paolo Abate, l’esito dell’opera sarebbe «nefasto» dal punto di vista naturalistico e ambientale. Infatti la ritengono «nociva all’ecosistema dei fondali, fortemente impattante sull’ecosistema della zona umida, che verrebbe a perdere quasi un terzo della propria estensione, incompatibile nelle sue prevedibili conseguenze, come l’aumento della circolazione dei natanti, con la necessità di salvaguardare adeguatamente la porzione orientale del canneto di S. Francesco».Già, perché lo scavo interessa una superficie di circa 1,20 ettari mentre l’area totale si aggira sui 3 ettari, dove sono presenti due grandi canneti ad ovest e ad est rispetto alla villa. «I due canali – precisa Lovisetto – saranno lunghi 280 m. ciascuno, larghi 11 e profondi 2. Lo scolmatore tra l’altro verrà modificato e spostato a ridosso di S. Francesco. Per effetto della canalizzazione, inoltre, la profondità verrebbe alterata di almeno 50 cm.».Questo stato di alterazione dell’area lacuale, in aggiunta alla presunta maggiore circolazione di natanti, rappresenterebbe «un’intollerabile fonte di disturbo alla zona più occidentale del canneto di S. Francesco, proprio nella parte più pregiata di esso, teatro di nidificazioni di uccelli rari, e provocherebbe un notevole impatto sulle macrofite acquatiche, così importanti per gli equilibri del lago e così già fortemente ridotte a causa delle eliche delle imbarcazioni».«La vastità dell’intervento – scrivono gli ambientalisti gardesani – rimuovendo in modo consistente la parte più superficiale del fondale lacustre costituito da una diffusa struttura ciottolosa nella quale è presente una biodiversità bentonica (larve, molluschi e crostacei) nonché uova di pesci e anfibi, altererebbe una parte vasta di ecosistema in cui il basso fondale diventa, in periodo di secca, una riva umida, in cui si registrano concentrazioni di anatidi e trampolieri».

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