La protesta si allarga alla sede staccata sul lago: si cerca il confronto
Anche Garda sul piede di guerra: «Nuovo accorpamento? Assurdo»
Protesta anche la sede staccata di Garda del Liceo «Levi». Insegnanti e studenti rispediscono al consiglio provinciale il nuovo disegno che prevede due poli scolastici. «Abbiamo già sperimentato l’aggregazione di scuole diverse e non ha funzionato», esortano la vicepreside Graziana Vantini, i professori Maria Grazia Finotti, Luciano Bitante, Tullia Simeone e il rappresentante degli studenti Matteo Santellani. «Riproporre dopo due anni e 4 mesi il polo gardesano tra istituti diversi, che la Provincia stessa nel 2004 ha annullato dopo che lo aveva attivato nel 2000, ci pare paradossale e assurdo».«Siamo amareggiati, perchè si mette in difficoltà la programmazione», sottolineano i professori, «solo negli ultimi dieci anni abbiamo avuto sei presidi diversi. Quest’anno festeggiamo il trentennale della nascita della scuola e in questi anni abbiamo cambiato nome quattro volte».Ad esempio Matteo Santellani, che frequenta la quarta classe, «è entrato al liceo che si chiamava Carnacina, dopo che era stato trasformato in liceo Medi, poi è diventato Primo Levi e l’anno prossimo quando uscirà, non sa con quale scuola si diplomerà».«La Provincia ha deciso senza consultare il nostro territorio: non hanno incontrato sindaci, presidi, distretti scolastici, genitori e studenti. I primi che ne faranno le spese sono le famiglie». In sostanza cosa è accaduto? «Nel 2000 siamo stati inseriti nel polo scolastico gardesano», spiegano i docenti, «insieme all’Istituto alberghiero Carnacina e al professionale commerciale (ex Anti). Nel 2004 la Provincia ha cambiato idea e ha deciso di tornare al vecchio sistema aggregando Garda al liceo Levi di San Floriano. Ora ha ricambiato idea e ha deliberato il 18 aprile la creazione di due nuovi poli, Valpolicella e Bussolengo-Garda. Noi così dovremmo tornare assieme all’Istituto professionale commerciale e, invece del Carnacina, subentrerebbe l’Istituto tecnico Calabrese di Bussolengo.«Ma perchè dovrebbero toglierci da San Floriano per unirci a Bussolengo, con scuole a indirizzo diverso? Che senso ha? Il polo del 2000 aveva un senso perchè raggruppava istituti di Bardolino e Garda, ma adesso ci pare solo un assurdo».«La nostra protesta», sottolineano, «non è un capriccio, abbiamo già sperimentato e non ha funzionato, anche se all’inizio avevamo appoggiato la scelta ritenendola favorevole alla crescita culturale del territorio. Invece poi ci siamo trovati in grosse difficoltà per le differenze tra le scuole che mettevano in crisi la programmazione disciplinare. Vogliamo che le cose rimangano come sono: una semplice necessità logistica non può mettere in secondo piano la formazione degli studenti».Matteo Santellani concorda in pieno con gli insegnanti: «Ci opponiamo: un polo con tre indirizzi così differenti pensiamo andrebbe a discapito di tutti. La gestione economica ci penalizzerebbe. Ad esempio, invece di fare investimenti mirati, come il laboratorio di fisica di stampo liceale, i fondi verrebbero spezzettati in laboratori con indirizzi professionali. Quello che ha dato davvero fastidio a noi studenti è che ci hanno trattati come pacchi».Ora cosa farete? «Al momento è aperta la via diplomatica: ci sarà un incontro tra i sindaci e l’assessore provinciale all’istruzione Maria Luisa Tezza. Se l’incontro non darà le risposte che ci attendiamo, ci mobiliteremo insieme alle scuole della sede centrale. Non occuperemo la scuola di Garda, ma daremo vita a manifestazioni, che riteniamo un sistema di protesta più efficace».