giovedì, Marzo 28, 2024
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La Regione risponde all’Sos del sindaco dopo che l’enorme quantità di bombe trovata ha fatto saltare tutti i conti. Scongiurato il rischio di sospendere i lavori per mancanza di fondi

Ancora soldi per il Trimelone

Arrivano altri centomila euro per proseguire le operazioni di sminamento e stoccaggio degli ordigni presenti all'isola del Trimelone. A dare la buona nuova è l'assessore regionale ai lavori pubblici, il veronese Massimo Giorgetti. Due settimane dal Comune era partito un Sos diretto proprio all'esponente scaligero di An, oltre che all'assessore alla Elena Donazzan e al presidente della giunta, Giancarlo Galan.Nel frattempo, sulla striscia di terra al largo di Assenza di Brenzone e nelle acque circostanti, ormai letteralmente presidiate dai di Malcesine e dalla motovedetta di quelli di Torri del Benaco, gli uomini della Bosca, la ditta incaricata per le opere di individuazione e bonifica dagli ordigni della prima e della seconda guerra mondiale, avevano totalizzato quota 10 mila, nell'immaginario pallottoliere che conteggia le bombe individuate e poi recuperate assieme ai militari, agli artificieri della Folgore di Legnago e dalla Marina di Ancona. «A fronte di un ritrovamento quantitativamente al di là di ogni aspettativa», avevano scritto pochi giorni prima il sindaco di Brenzone, Giacomo Simonelli e l'assessore ai lavori pubblici, Davide Benedetti, «urge una integrazione dei fondi per lo stoccaggio e il brillamento degli ordigni». Il materiale bellico raccolto viene infatti trasferito periodicamente in una cava dismessa nel territorio di Torri del Benaco e viene fatto brillare. Per queste operazioni di stoccaggio, trasporto e brillamento erano stati stanziati inizialmente 51 mila euro, rispetto ai complessivi 850 mila provenienti dalla e stanziati nel marzo scorso (200 mila euro) e dal dipartimento nazionale di protezione civile (650 mila euro).«Troppo pochi i soldi, visto il quantitativo di ordigni da far brillare», avevano perciò reso noto da Brenzone, che aveva richiesto «con carattere di straordinarietà ed urgenza altri 350 mila euro». «La Giunta», annuncia Giorgetti, che nel frattempo ha compiuto altri tre fra sopralluoghi e riunioni operative a brenzone, «ha stanziato martedì mattina ulteriori centomila euro, a fronte dell'appello lanciato dall'amministrazione di Brenzone per poter fare trasportare e brillare gli ordigni trovati sull'isolotto e nelle acque circostanti».Ma non è tutto. «Pochi giorni fa», prosegue il politico veronese, «ho parlato con il dottor Vincenzo Spaziante, vice responsabile della protezione civile nazionale. Ho sottoposto anche a lui la ulteriore richiesta del Comune di Brenzone ed ho ottenuto rassicurazioni su fondi che la protezione civile stanzierà a breve per completare quanto già iniziato e portato avanti, in modo da tenere fede al programma di sminamento, da completare entro la stagione turistica estiva».La cifra che potrebbe arrivare da Roma, e il condizionale è ancora d'obbligo, sarebbe di ulteriori 300 mila euro. Ma la possibilità è assai concreta tant'è che la Giunta veneziana, su proposta dell'assessore alla protezione civile, Elena Donazzan, ha stanziato i 100 mila euro come «anticipazione di cassa». «In pratica», conclude Giorgetti, «se arriveranno i soldi promessi da Roma, questi centomila euro verranno semplicemente usati come anticipo dal Comune di Brenzone ma poi saranno stornati nuovamente alla Giunta di Palazzo Balbi. Quanto corrisposto dovrebbe essere sufficiente ad esaurire tutte le operazioni».Soddisfatti sia l'assessore Benedetti che il sindaco, Giacomo Simonelli. «Con questo stanziamento», commentano, «abbiamo scongiurato in extremis la sospensione dei lavori, che sarebbe dovuta avvenire alla fine della settimana, visto l'esaurirsi dei fondi a nostra disposizione per lo stoccaggio del materiale bellico. Così invece resteranno sul posto sia i militari che la Marina e proseguiremo con tutti i lavori. Quindi ringraziamo gli assessori Giorgetti e Donazzan per la concretezza che hanno dimostrato e la Giunta regionale».

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