venerdì, Aprile 19, 2024
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L’ex sindaco in pole position per la Cdl, ma le divisioni riguardano le rappresentanze in giunta. Fumata nera nel centrodestra, un nuovo incontro in settimana

Anelli, il nodo non si scioglie

Ancora una fumata nera per il candidato sindaco della CdL di Desenzano. Ieri mattina avrebbe dovuto essere la giornata tanto attesa dal popolo del centrodestra desenzanese per la designazione del sindaco e, invece, la riunione nella sede di Forza Italia a Brescia non ha prodotto alcun risultato.Tutto rinviato a mercoledì o al massimo giovedì, anche se domani è in agenda sempre a Brescia un incontro dei direttivi provinciali dei partiti che formano la CdL dal quale potrebbero uscire alcune indicazioni. Il nome che però sta raccogliendo la quasi unanimità dei consensi è quello di Felice «Cino» Anelli, rispetto ad altri che erano affiorati nelle ultime settimane, uno su tutti quello dell’imprenditore Renzo Scamperle. Ma perché il nome dell’ex sindaco desenzanese possa divenire definitivo mancano dei tasselli che, a detta di alcune fonti, non sono così semplici. Al summit bresciano erano presenti i segretari provinciali di Fi e della Lega e quelli locali di An e Udc: assenti i parlamentari ovviamente impegnati nella maratona della Finanziaria. Il fatto che ancora non sia stata sciolta del tutto la riserva da parte di Anelli è dovuto, si dice, alla distribuzione degli incarichi assessorili. Maurizio Vanzani, numero uno provinciale di Fi, si è limitato a confermare che «al più tardi di giovedì prossimo si terrà una riunione, ma che al momento non ci sono novità». Un’altra fonte però ha confermato che «ad Anelli si chiedono più garanzie e più partecipazione dei partner della CdL». Bocche cucite in casa della lista civica «Comune Amico», idem in quelle di An, Udc e Lega: nessuno dei loro rappresentanti, interpellati, ha voluto rilasciare dichiarazioni. Che ci siano difficoltà ed uno stato di «sofferenza» per designare il candidato del centrodestra non vi sono dubbi. Il dibattito si trascina da mesi, con momenti di tensione che hanno rischiato di far saltare il tavolo di lavoro. E i nomi, come si diceva, sono sempre tre o quattro, perché «tutti i partiti ne hanno espressi uno». Desenzano, come nel 2002, è un obiettivo politico strategico sia per l’Unione che per il Polo. Cinque anni fa il centrosinistra riuscì nell’impresa miracolosa di strappare, dopo una parentesi di «purgatorio» con l’amministrazione Anelli, il governo della città più importante dopo Brescia. Successo colto grazie anche al divorzio dalla CdL della lista di Anelli i cui voti risultarono determinanti per mandare anticipatamente in vacanza il centrodestra e la sua candidata Maria Rosa Raimondi. C’è poi l’incognita di Enrico Frosi, anche lui di Forza Italia, ex assessore nella giunta Anelli, che però ha deciso di correre da solo, almeno in questa prima fase: non è possibile quantificare il suo pacchetto-voti ma sicuramente può essere in grado di raccogliere più del 5-6%. Infine, l’Ulivo ha già indicato Pienazza quale proprio candidato.

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