giovedì, Marzo 28, 2024
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I numeri del Broletto testimoniano la ripresa della provincia: più di 7 milioni e mezzo di presenze nel 2006, un incremento del 3,35 per cento. Tornano i tedeschi sul Garda, bene Valcamonica e città. Ma crolla la Valsabbia

Anno della rivincita per il turismo

Turisti in aumento nella nostra provincia nel 2006. Grazie al gradito ritorno dei tedeschi sul Garda, alla ripresa della Vallecamonica e di Brescia città, si sono registrate 7milioni e 660 mila presenze: un +3,35% rispetto al 2005. Il dato complessivo è positivo, ma non mancano le criticità: in calo i turisti sul lago d’Iseo e Franciacorta, crollo per Idro e Valsabbia, così come in Valtrompia, ormai rimasta meta di gite di giornata.GARDA. E’ il vero motore dell’economia turistica bresciana. Ben 5,4 milioni di presenze nel 2006 (il 70% del totale provinciale), con un aumento rispetto al 2005 del 3,75%. Del resto è sul Garda che si trovano i due terzi dei posti letto dell’intera provincia (60mila su un totale di 93mila). Record assoluto in fatto di aumento delle presenze spetta a Salò, che ha fatto registrare un’impennata del 15%; molto bene anche Limone, Gardone Riviera e la «perla» del Benaco, Sirmione. Il 2006 ha segnato il ritorno dell’affezionata clientela tedesca (35% delle presenze, in cifre quasi 2 milioni), mentre al secondo posto nella classifica degli amanti del Garda troviamo gli italiani (1milione e 600mila presenze), metà dei quali sono lombardi. Al terzo posto troviamo gli inglesi, al quarto i francesi, mentre è in calo l’arrivo degli olandesi. Per quanto riguarda la tipologia d’alloggio, aumentano i pernottamenti in albergo (soprattutto 4 e 5 stelle) mentre sono in leggero calo le presenze in camping e bed&breakfast.VALCAMONICA. Annata positiva anche per le montagne bresciane più amate (soprattutto dai lombardi), con una netta inversione di tendenza rispetto al 2005: aumentano dell’8% gli arrivi (145mila), del 4,35% le presenze (731mila). Se il turismo camuno è rappresentato soprattutto da italiani (l’80%, metà dei quali lombardi) non mancano gli stranieri, che arrivano prevalentemente con viaggi organizzati. Al primo posto troviamo gli inglesi (34mila presenze) seguiti da abitanti di Repubblica Ceca, Polonia, Germania. Crescita record di turisti a Ponte di Legno (+6,49% sul 2005), arrivi in aumento anche a Boario ed Edolo ma qui diminuiscono di molto le presenze (circa -8%).ISEO E FRANCIACORTA. Risultati ambivalenti per la terza meta turistica della provincia: aumentano gli arrivi (+7,17%), ma diminuiscono le presenze (-2,14%), attestandosi intorno a quota 667mila, indice di una permanza più breve, limitata sopratutto ai weekend. La diminuzione è imputabile solamente al settore alberghiero, di tutte le classi (di lusso come economico). Per quanto riguarda la nazionalità dei turisti, oltre la metà sono italiani, seguiti da tedeschi, superati però nel numero di presenze dagli olandesi.BRESCIA E HINTERLAND. E’ la principale novità dell’anno: un boom nell’aumento di presenze turistiche (+10%), segno dell’attrattiva esercitata dalle «grandi mostre» firmate Goldin; non va nemmeno dimenticato il «turismo d’affari», che con la recente ripresa economica ha portato più manager e commessi viaggiatori. Del mezzo milione di presenze il 70% è rappresentato da italiani, seguiti da tedeschi e francesi (entrambi in aumento). Crescono molto anche americani e cinesi.IDRO E VALSABBIA. Annata «nera» anche il 2006, con una vertiginosa diminuzione delle presenze (-7,52%), causata indubbiamente dalla situazione ambientale compromessa del lago. Diminuiscono tutti gli stranieri (a parte gli olandesi, le cui presenze sono in leggero aumento, +2,8%), crolla il turismo di italiani. Zeno Marca, presidente dell’Agt di Vallesabbia, preferisce guardare al futuro, «visto che quest’anno migliorerà la situazione del lago, con l’aumento del livello. Speriamo di avere tutte le spiagge balneabili».BASSA. In controtendenza rispetto al 2005: aumentano le presenze (+6%) attestandosi a quota 163mila, ma si tratta esclusivamente di un turismo d’affari (i pernottamenti avvengono quasi esclusivamente in albergo). L’80% sono italiani, in aumento gli stranieri, soprattutto tedeschi e francesi.VALTROMPIA. Diminuiscono ancora in modo massiccio le poche presenze in Valtrompia (-13,5%) fanalino di coda del turismo bresciano. Aumentano invece gli arrivi: segno che ormai solo le gite in giornata alle miniere della «via del ferro» salvano la valle.

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