venerdì, Marzo 29, 2024
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Le strutture ricettive all’aria aperta. Quelle gestite dalle amministrazioni locali sono a Bardolino e Lazise e offrono mille posti. In calo presenze e incassi e c’è chi pensa a trasformarli in spiagge pubbliche

Anno nero per i campeggi comunali

In discesa. Sono i dati relativi alle presenze turistiche negli unici due campeggi comunali, a Bardolino e Lazise, presenti sulla Riviera degli Olivi. In attesa di un quadro generale definitivo dei flussi vacanzieri sul lago di Garda diventa interessante, seppur circoscritto in un ambito particolarmente ristretto, analizzare il movimento avvenuto nell’ultimo triennio nelle due strutture ricettive all’aria aperta della sponda veronese del più grande lago d’Italia. Entrambe segnano a livello di presenze un costante e continuo trend negativo, che assume proporzioni davvero preoccupanti, nell’ultima stagione, per il camping comunale San Nicolò di Bardolino. L’area in riva al lago, un tempo sede del campo di calcio, conta 126 piazzole e 12 unità abitative per una capienza massima di 520 posti. Ebbene, nel periodo marzo-inizio novembre ha registrato un calo di 11.189 presenze, il 16 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2002, quando le presenze furono 68.599 per un incasso di 535mila euro; il 7 per cento in più rispetto all’ultimo anno (506mila 731 euro). Era andata meglio nel 2001, quando le presenze avevano superato quota 70mila (70.852 per la precisione) con incasso attestatosi sui 518mila euro. Per avere un quadro più ampio, non bisogna comunque dimenticare gli aumenti dei costi della piazzola verificatisi negli ultimi tre anni e l’incidenza degli stagionali, cioè il numero dei contratti a forfait stipulati per l’intero periodo d’apertura del camping. Sempre negativa, ma decisamente più contenuta nelle presenze, la flessione nel campeggio comunale di Lazise, struttura che conta 114 piazzole e 13 unità abitative per una capienza massima giornaliera di 490 persone. La stagione da poco conclusa (marzo-ottobre) ha segnato 57.094 presenze, meno 1.847 rispetto al 2002. Segno rosso anche per gli incassi, passati da 502mila a 497.412 euro. Numeri alla mano, andò ancora meglio nel 2001 con 60.211 presenze e 518mila euro d’entrate. Cifre sempre con il pollice verso anche se lontane dal clamoroso calo del camping San Nicolò, dove i dati sono ancor più allarmanti se messi in relazione alle altre sei strutture ricettive private all’aria aperta di Bardolino, dove la flessione generale è oscillata tra il 3 e il 5 per cento. «I numeri parlano chiaro e devono fare riflettere», ammette l’assessore al turismo Stefano Tagliaferri. «Non dimentichiamo però che siamo passati attraverso una fase di rinnovamento e che c’è stato un aumento del fatturato per una struttura che è pur sempre a due stelle (come a Lazise, ndr)». Vista la forte concorrenza e presenza privata nel settore, ha ancora senso per un Comune gestire un campeggio? «Difficile dare una risposta netta. È necessario un ragionamento ad ampio respiro, anche se per il futuro si potrebbe pensare ad una riconversione da campeggio a stabilimento balneare, viste anche le poche spiagge pubbliche a disposizione dei bagnanti. Ma prima di smantellare bisogna ricordare come il Comune ricavi dal San Nicolò utili non di poco conto: nell’ultimo anno 250 mila euro».

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