giovedì, Aprile 25, 2024
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Il sostituto della Segreteria di Stato vaticana che divenne la «voce» del Papa malato ha cresimato i ragazzi. Monsignor Leonardo Sandri è tornato nel paese dei suoi avi

Annunciò la morte di Wojtyla

È tornato per la terza volta nel paese dei suoi avi con un messaggio di pace, nel ricordo di Papa Giovanni Paolo II, entusiasta di portare ora il saluto del nuovo Pontefice Papa Benedetto XVI. Ad attendere Monsignor Leonardo Sandri, 53 anni, arcivescovo titolare di Cittanova e sostituto della Segreteria di Stato Vaticana, c’erano ieri sin dalle 11 a Palazzo Carlotti tantissime persone, i rappresentanti delle molte associazioni caprinesi e tutto il pubblico delle grandi occasioni, dai sindaci e gli amministratori del comprensorio Baldo-Gardesano e della Comunità montana del Baldo, ai vertici delle forze dell’ordine come i Carabinieri e il Corpo forestale dello Stato. Lui, l’ospite d’onore, è arrivato a mezzogiorno, accompagnato dall’avvocato Giacomo Sandri, il parente caprinese più stretto, che da giorni sta organizzando il suo arrivo con l’amministrazione, il parroco Don Carlo Motta, che voleva fosse proprio monsignor Leonardo Sandri a cresimare sessantatré ragazzi della diocesi. Atterrato puntuale alle 10.30 a Villafranca, Sandri è partito per Caprino, dopo essersi fermato qualche minuto all’aeroporto. Ad accoglierlo è arrivato infatti anche un amico inaspettato, monsignor Passigato, nunzio apostolico in Perù e originario di Santa Lucia, il quale ha a sua volta ha colto l’occasione per salutarlo. Quindi l’arcivescovo è partito per Caprino, dove a dargli il benvenuto ufficiale sono stati il sindaco Stefano Sandri e Vasco Senatore Gondola, presidente della Istituzione biblioteca museo, che, nei loro discorsi, hanno ricordato l’importantissimo ruolo che Sandri ricopre alla Curia romana, dove è il numero due dopo il Segretario di Stato, il Cardinale Angelo Sodano. Non poteva non arrivare, da Spiazzi, anche monsignor Giovanni Ottaviani, il rettore del Santuario Madonna della Corona, che fino al mese scorso e per cinque anni, è stato proprio officiale alla Segreteria di Stato Vaticano. Lui e Sandri si sono scambiati un sorriso e una forte stretta di mano: «È davvero insolito vederci qui», ha tra l’altro commentato Sandri, continuando poi un larghissimo giro di saluti ai tantissimi che hanno voluto avvicinarlo. «Mio nonno Guerrino è nato proprio a Lubiara e qui sono le mie radici», ha fatto notare l’Arcivescovo. «Però mio padre, che si trasferì ad Ala di Trento e poi emigrò a Buenos Aires in Argentina, non parlava molto di questo mondo a me sconosciuto e dove ho scoperto di avere tanti parenti con il mio cognome. È un luogo bellissimo, che tante volte mi è tornato alla mente aprendo le finestre del Vaticano e guardando il Tevere e la folla, quando toccò a me leggere le parole di Giovanni Paolo II, che stava male e di cui io ero delegato a tenere i discorsi. Erano sempre parole di pace», ha rammentato, «fondamentali per portare avanti ogni iniziativa privata e pubblica». Dal 6 gennaio, quando accanto a Giovanni Paolo II recitò per la prima vola l’Angelus, Sandri divenne infatti la voce del Pontefice. E fu ancora lui, il 2 aprile, ad annunciarne al mondo la morte. Ora la sua carica è stata confermata: «Con Papa Benedetto XVI il passaggio è naturale, è un teologo di altissima levatura e, nel contempo, una persona tenera e serena che trasmette la forza di Dio. È vicino a tutta l’umanità e con lui ricorderò anche tutti voi nella preghiera», ha detto Sandri ringraziando poi il “silenzioso e importantissimo lavoro” del mondo del volontariato che ieri lo ha accolto. Poi ha aggiunto: «Mi hanno invitato oggi per cresimare un grande gruppo di ragazzi che, da questo momento, assumono il personale impegno di annunziare seriamente la parola di Dio».

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