sabato, Aprile 20, 2024
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Il Comune e la cooperativa «La cordata» illustrano il bilancio dell’attività, una sessantina gli utenti. L’anno scorso spesi 160mila euro per l’assistenza domiciliare

Anziani, l’aiuto non manca

È stata presentata ieri mattina una ricerca effettuata dalla cooperativa «La cordata» (sede Roè Volciano, presidente Attilio Bonomi, coordinatrice Renata Zanardi) relativa all’assistenza domiciliare svolta nel territorio di Salò, per conto del municipio. Nel 2004 la cooperativa ha seguito 58 persone, il 60% donne, il 40% maschi, prestando 4.426 ore, di cui il 22% alla fascia di età compresa tra i 46 e i 65 anni, il 4% a chi ha compiuto i 66 ma ne ha meno di 75, il 74% ai più anziani, molti dei quali vivono in solitudine. La metà delle ore (49%) ha riguardato persone con problemi fisici, il 36% dementi o afflitti da patologie psichiatriche, il 15% per chi non soffre di particolari patologie. Servizi svolti: cura dell’igiene individuale e dell’ambiente, consegna dei pasti a domicilio, accompagnamento a visite mediche, ecc. Nel 2005 gli utenti sono stati 55, di cui il 55% donne e il resto maschi. Di questi, 19 hanno utilizzato il servizio per l’intero anno (e 15 anche per tutto il 2004), 36 per una media di quattro mesi. Le ore, invece, 4.380, con una diminuzione per i vecchi (71%), la sostanziale conferma della percentuale riservata alla fascia intermedia (5%) e un leggero aumento per i meno anziani (il 24% è dedicato a chi ha un’età inferiore ai 65 anni). Crescono, dal 36 al 39%, le ore riservate a chi soffre di guai mentali. «Per l’assistenza domiciliare – intervengono l’assessore Gabriele Cominotti e il dirigente del settore Flavio Casali – nel 2005 il Comune ha speso 160 mila euro. Per il 2006 abbiamo inserito in bilancio una previsione di 172 mila euro. La copertura delle rette alla casa di riposo (ci sono gli anziani che fanno fronte con mezzi propri o dei familiari, e chi invece ha bisogno dell’aiuto pubblico) è costata 210 mila euro. Difficile ipotizzare la cifra del 2006: forse saranno 220 mila euro. Resta il fatto che, per il comparto sociale, la spesa corrente annuale sostenuta dal municipio ammonta al 20%, rispetto al 12-13% della media nazionale». «L’obiettivo – proseguono – è di prolungare il più a lungo possibile la permanenza degli anziani nella loro abitazione, rinviando l’ingresso nella casa di riposo. È una soluzione che li aiuta a vivere meglio, nel proprio ambiente, e a noi consente di ridurre gli oneri. ’La cordata’, con la quale collaboriamo da molti anni, percepisce 16/17 euro, soldi che poi recuperiamo in base alla fasce di reddito, ma solo parzialmente, nella misura del 25-30 per cento». I dati di ogni utente sono raccolti in una scheda di valutazione, che viene aggiornata periodicamente, in modo da effettuare un monitoraggio costante sull’evoluzione delle condizioni fisiche, abitative e relazionali. «Ogni settimana – aggiunge Casali – si fa una riunione per decidere se l’anziano ha bisogno di controlli medici o di altri sostegni. A Salò gli ultra65enni sono 2.400, il 24% dei residenti. Noi seguiamo quelli in difficoltà, offrendo diversi servizi. Come il telesoccorso, per il quale occorre pagare solo le spese iniziali di installazione (non chiediamo infatti alcun canone mensile). Crediamo che, col progressivo graduale aumento dell’età media della popolazione, si debba puntare sempre più sull’assistenza domiciliare. A tale proposito ricordiamo anche l’aiuto dato da Solidarietà e dal gruppo della Banca del Tempo». «Spesso – chiude Zanardi – molti anziani soffrono di turbe comportamentali e problemi di solitudine. Hanno bisogno soprattutto di compagnia. A parte un leggero aumento delle patologie psichiatriche, dal 2004 al 2005 la situazione è rimasta inalterata».

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