Un «contentino» ai locali pubblici di Desenzano arriva da palazzo Bagatta. Con un'ordinanza che viene affissa oggi, il sindaco ha concesso infatti la chiusura posticipata di un'ora: dalle 2 alle 3. Ma con limitazioni che, nella sostanza, modificano solo in parte l'ordinanza del dicembre scorso che aveva scatenato una bufera di polemiche e la piccata reazione della Confesercenti. Il provvedimento, ha commentato il sindaco Pienazza, è frutto di un'intesa con la commissione competente e con le categorie interessate, raggiunta nelle assemblee del 15 marzo e del 19 aprile. Il nuovo testo prevede la possibilità di chiusura posticipata di un'ora durante le ricorrenze natalizie dal 20 dicembre al 6 gennaio, a carnevale (il martedì «grasso»), quindi nelle feste patronali (27 gennaio per Desenzano e 3 febbraio per Rivoltella) e durante le manifestazioni locali: dal 1 al 31 luglio tutti i venerdì e sabato, dal 1 al 15 agosto tutti i giorni e dal 16 al 28 agosto tutti i venerdì e sabato. Il sindaco Fiorenzo Pienazza, in attesa delle reazioni degli esercenti, mostra tranquillità. «Con questo provvedimento – dice – credo di aver trovato il punto di equilibrio fra le aspettative degli operatori commerciali, in un momento di particolare e generalizzata sofferenza dell'economia nazionale, e le non meno fondate esigenze dei residenti nel centro. Questo nel più rigoroso rispetto dela normnativa regionale». Pienazza poi rileva di «aver raggiunto questo risultato attraverso il dialogo e la collaborazione di tutte le parti interessate, a partire dalla Commissione comunale, conto adesso che gli operatori recepiascano quest'apertura e la utilizzno con responsabilità». Per quanto riguarda i controlli sugli abusi e sulle eventuali infrazioni commesse dagli esercenti e dai clienti, sempre il sindaco annuncia che «la giunta ha stanziato risorse per intensificare il controllo notturno del territorio, ampliando il servizio di vigilanza fino alle 3 di notte una volta la settimana per tutto l'anno e tre-quattro volte nei mesi estivi, anche al fine di reprimere eventuali abusi».