venerdì, Marzo 29, 2024
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Apre a Lazise l’Università Popolare di Istruzione e Formazione

Apre il cantiere per l’anno accademico 2017-2018 l’Università Popolare di Istruzione e Formazione con un nutrito programma di appuntamenti e lezioni, diversificate sia per tema che per ubicazione logistica. Inaugurazione dei corsi alla Dogana Veneta il 3 ottobre alle 20,30 con Renato Rascel, con un pò di fantasia con i musicisti: Ilaria Peretti, Elena Terragnoli e Claudio Moro. Saranno  tenute lezioni, a partire dal 10 ottobre, sia a Lazise che a Colà e Pacengo, rispettivamente nella sala delle associazioni in viale Roma a Lazise, presso il centro anziani in corso Cangrande e presso la biblioteca comunale a Colà, nell’ex asilo, nonché a Pacengo presso il centro Polifunzionale di Via Croce. Tutte le lezioni si tengono dalle 17 in poi proprio per favorire l’accesso ai luoghi di incontro  per gli anziani.

In tutto 26 lezioni che spaziano dalla caduta del fascismo, al medioevo, a dante, Italo Calvino, l’antico Egitto, alla filosofia, la pittura, fino allo studio del territorio locale. Due importanti lezioni dedicate al mondo specifico della terza età presso il centro anziani, con il diabete e con il sommo poeta Dante con una spiegazione di un cantico tratto da Il Paradiso.

Un pò di cinema, di teatro, di spettacolo, ed infine la storia delle religioni, tra cui l’Islam tra fondamentalismo e misticismo.

Conclusione in Dogana Veneta a metà aprile 2018 con un monologo: il prete dei Castagnari con il regista Alessandro Anderloni.

“E’ un nuovo impegno importante per UPIF – spiega il coordinatore Arturo Parolini – che anche quest’anno abbiamo intrapreso con il contributo della Associazione culturale Francesco Fontana e con l’Amministrazione Comunale. E poi c’è una novità. Gli iscritti all’università popolare di Bardolino, Garda e Lazise potranno liberamente accedere alle singole lezioni delle rispettive università purchè muniti di tessera di iscrizione. E’ un ulteriore modo per consentire a tutti gli iscritti del circondario di poter godere della programmazione proposta da ogni singolo ateneo.Una convenzione del tutto innovativa- conclude Parolini – ma che di certo farà bene a tutti per una ” cultura” aperta e senza barriere.”

 

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