venerdì, Aprile 19, 2024
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Corsi del Ctg a Novezzina per 1.500 studenti. Studio della flora e degli antichi mestieri

Assalto al rifugio

Per amare la montagna bisogna conoscerla. Più la si conosce e più la si ama. Più la si ama, e più si desidera parlarne, raccontarla. E’ questo lo spirito con cui il Ctg guarda all’ambiente ed organizza i suoi percorsi propedeutici culturali che quest’anno porteranno al rifugio Novezzina oltre 1500 ospiti, tutti studenti di Verona e provincia. «Quest’anno, in collaborazione con il Provveditorato agli studi di Verona, la Comunità montana del Baldo e il Comune di Ferrara, abbiamo deciso di ospitare al rifugio da aprile a maggio ragazzi iscritti alle scuole medie, elementari e superiori», annuncia Angelo Pasquali, presidente del Ctg in un incontro alla Comunità. «Il progetto è partito a novembre ed il ‘via’ è appena arrivato. Già 70 istituti hanno dato la propria adesione». L’idea punta a catturare l’attenzione dei giovani sul territorio montano, un mondo che a volte pare veramente troppo lontano, difficilmente raggiungibile. Eppure è uno tesoro di notizie, uno scrigno di curiosità e sorprese che aspetta solo di essere scoperto e apprezzato. «Ci sono i percorsi storici che percorrono le vie della Grande Guerra, quelli interessanti dal punto di vista antropico perché danno modo ai ragazzi di avvicinarsi a realtà lavorative con cui difficilmente possono venire a contatto, come il casaro, il malghese, il pastore». E tutto nel contesto unico dei percorsi naturalistici. «Sono meravigliosi ed interessantissimi e, per far apprezzare la flora baldense, a Novezzina c’è l’orto botanico dove si trovano numerosissime specie floristiche che, proprio sul Baldo, furono individuate per la prima volta». Tutto questo mondo non può restare relegato in quota. «E’ nel Dna del Ctg il desiderio di far conoscere, promuovere e pubblicizzare», dice. «Per questo continuiamo a organizzare gruppi, percorsi propedeutici, seminari». E Luigi Castelletti, presidente della Comunità, commenta. «Abbiamo appena terminato di sistemare nove sentieri che sono parte di una più ampia rete concepita proprio con il criterio di dare la massima informazione. Lungo i percorsi si possono avere ragguagli pratici, come durata, grado di difficoltà, vie alternative, ma anche avvincenti notizie storiche, naturalistiche, culturali e di costume».

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