venerdì, Marzo 29, 2024
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Bilancio demografico 2004: continua l’aumento di residenti e stranieri, ma ci sono altri record. Su la natalità: nati 90 bimbi.E ora si pensa ad ampliare le scuole

Baby boom nella penisola

Boom delle nascite a Sirmione con un tasso demografico nel 2004 che ha superato l’1,2 per mille abitanti. A fine 2004 la popolazione ha toccato le 7317 unità. Un tasso di crescita che si avvicina a certi Paesi dell’Asia. Ma la novità di rilievo è un’altra. Tutti saremmo portati a ritenere che a far appendere un sempre maggior numero di fiocchi rosa ed azzurri a Sirmione possa essere determinato dall’aumento della popolazione. Invece, no. I nati aumentano anche e soprattutto perché è cambiato il costume. «Negli anni Ottanta – rileva infatti l’assessore Giordano Signori – c’era la tendenza a fare un solo figlio, oggi invece chi può ne genera almeno due. Un’ ulteriore conferma di questo fenomeno si desume osservando il cosidetto movimento naturale. Negli anni Ottanta e Novanta – continua Signori – si registrava un saldo zero, cioè c’ era coincidenza tra il numero dei nati e quello dei morti. Oggi, invece, a fronte dei 90 nati registrati mediamente a Sirmione negli ultimi anni, i morti si fermano a 50». Insomma un’autentica “rivoluzione demografica” come la chiama l’assessore è in atto nella penisola sirmionese che lo scorso anno ha visto 82 nascite (43 maschi e 39 femmine) contro 45 decessi (19 maschi e 26 femmine), con un saldo attivo di 37 unità. A questo dato bisogna aggiungere il movimento migratorio che a Sirmione non conosce ormai più soste. Infatti, gli iscritti sono stati 542 (268 maschi e 274 femmine) contro 367 cancellati. Il saldo è dunque di 175 persone. Ebbene, il 2005 si apre con il tetto dei 7317 abitanti che compongono 3420 famiglie (» 148). Non sono pochi inoltre gli stranieri. A fine anno erano 759 con un incremento del 10,37% rispetto al 2003. Se andiamo indietro di appena 10 anni (1994) le famiglie erano 2255 con una popolazione di residenti che oscillava tra le 5 mila e le 5500 unità, e il saldo fra nascite e morti era pressocchè in equilibrio. Poi il distacco, anno dopo anno, fino a toccare la punta record di 112 nascite, nel 2003, contro 51 decessi. Sempre in crescita, infine, gli immigrati che dal 2003 hanno fatto sfondare il tetto delle 500 unità. Vent’anni fa, ricordava ancora Giordano Signori, nascevano appena 35-40 bambini all’anno con un tasso di natalità vicino allo 0,8 per mille. Ma quali possono essere le conseguenze più vistose, se non preoccupanti, per le casse comunali e per i servizi sociali specie dopo la stretta economica decisa dalla Finanziaria? «Direi che sul piano pratico possono essere almeno tre. L’ampliamento del cimitero è in corso e nei prossimi dieci anni non ci saranno problemi. Poi – osserva Signori – le attuali tre scuole materne “scoppiano”, ma nel mese di settembre prossimo sarà pronto il nuovo asilo di Rovizza e ci sarà posto per tutti: Infine, il terzo problema si pone con le scuole elementari e medie che, essendo state progettate nel lontano 1979, risultano ormai sottodimensionate ed il Comune, a questo punto, dovrà darsi da fare per un loro ampliamento o per la costruzione di altre nuove». C’è infine da tenere conto dei servizi sociali che, per poter essere mantenuti ad un discreto livello, peseranno notevolmente sulle casse comunali.

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