venerdì, Marzo 29, 2024
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Nuova puntata della polemica sull’ordinanza anti rumore firmata dal sindaco e contestata dagli esercenti. Il Comune replica alle accuse: «Tuteliamo i cittadini che vivono in centro»

Bar, «chiudere prima è necessario»

Le previsioni della vigilia, secondo le quali l’ordinanza di chiusura anticipata di un’ora dei locali pubblici di Desenzano avrebbe scatenato un putiferio, sono state puntualmente confermate. E dopo le prese di posizione di Confesercenti e Ascom (ma anche di molti gestori di bar e dintorni), ecc.), che contestano il provvedimento firmato dal sindaco Fiorenzo Pienazza (un ordine che non riguarda le discoteche), è arrivato il turno della replica dell’amministrazione comunale. Che ovviamente difende, attraverso un comunicato, la propria decisione. In particolare, la risposta è rivolta alla Confesercenti, che per voce del segretario provinciale Silvano Nember aveva criticato duramente tempi e modi con i quali era stata preparata la discussa ordinanza entrata in vigore martedì. «Vogliamo in primo luogo precisare che il provvedimento accoglie la richiesta di numerosi abitanti del centro storico, che chiedono garanzie di quiete e condizioni di sicurezza nelle ore notturne. La loro preoccupazione – recita il comunicato municipale – è motivata dal numero di interventi della forza pubblica nel corso dell’anno scorso, con l’elevazione di ben 29 verbali a carico di bar e pre disco del centro storico per rumori. La nostra ordinanza rientra perciò tra i doveri di ogni amministrazione, alla quale spetta di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze delle categorie commerciali e le legittime aspettative della cittadinanza». Nell’intervista rilasciata a Bresciaoggi, il segretario della Confesercenti aveva sottolineato che «la Consulta per il commercio e il turismo non era stata mai coinvolta nella questione della chiusura anticipata dei locali». Ma in Comune assicurano che non è vero. Infatti, il tema sarebbe stato discusso «in più occasioni, come testimoniato dai verbali delle riunioni. Inoltre, la commissione può riunirsi a richiesta degli stessi componenti in caso di necessità». Quanto alla commissione comunale, composta dai vari rappresentanti di categoria, dai consumatori e dal comandante della polizia locale, «è stata ufficialmente convocata per discutere l’argomento, e la decisione è stata presa collettivamente, in seguito a una regolare votazione». L’amministrazione, infine, conclude sottolineando che «il recente provvedimento non agevola le discoteche, infatti la chiusura alle 4 (per il venerdì e il sabato) era già prevista nella vecchia ordinanza del ’91: adesso è specificato che allo scoccare dell’orario di chiusura i locali devono risultare sgombri dagli avventori». Insomma, il dibattito continua, ed è destinato a riaccendere polemiche tra commercianti e amministrazione civica. Ma c’è un altro interrogativo al quale pare che nessuno sappia rispondere: Desenzano è o no una città a vocazione turistica? Se lo è, affermano i titolari dei locali pre disco, l’ordinanza pone certamente dei limiti allo svago notturno. Anche perchè in questi stessi locali la musica è stata vietata allo scoccare della mezzanotte, sia fuori sia all’interno, e quindi c’è il rischio che sciami di giovani finiscano per circolare nel centro creando schiamazzi più di quanto si verificava fino a martedì.

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