sabato, Aprile 20, 2024
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I proprietari per riscattarle devono pagare 86 euro di multa più le spese del Comune, inoltre rischiano una denuncia. I vigili ne hanno rimosse 20, metà di quelle censite dalle forze dell’ordine

Barche abusive via dalla spiaggia

Venti imbarcazioni in due giorni. È questo il risultato delle prime due giornate di lavoro della polizia municipale di Torri e dei tecnici comunali che, nei giorni scorsi, hanno iniziato a pattugliare le spiagge del territorio comunale per rimuovere le barchette abusive. L’Arena lo aveva anticipato in una intervista congiunta al comandante della polizia municipale e al sindaco: dal 16 aprile sarebbero scattati i controlli e le rimozioni per i mezzi nautici sprovvisti di autorizzazione e collocati sulle spiagge a sud del centro abitato.Da un «censimento» fatto nelle settimane scorse dalle Forze dell’ordine era emerso che, nel tratto di costa tra località Brancolino e località Saldàm, poco prima del traghetto, erano ben 41 le imbarcazioni, le tavole da surf e perfino un grosso triciclo d’acqua abusivamente incatenati, legati o semplicemente riversi sul suolo demaniale e comunale. Lunedì scorso, dopo il mercato settimanale, i vigili hanno iniziato il «repulisti», coadiuvati da un furgone comunale.Il primo giorno sono state rimosse sei barche, il secondo quattordici e il lavoro è arrivato fino a località Canevini. «Ora, per i proprietari che rivendicassero la propria imbarcazione scattano due sanzioni», ha illustrato il comandante della polizia municipale Domenico Tenca: «una amministrativa, cioè una multa di 86 euro, e una penale, per violazione degli articoli 1161 e 54 del Codice della Navigazione». La sanzione penale prevede la denuncia in Procura per «abusiva occupazione di spazio demaniale o inosservanza di limiti della proprietà privata» e corrisponde alla violazione dell’articolo 1161, mentre «occupazioni o innovazioni abusive» corrisponde alla violazione dell’articolo 54. Quest’ultima prevede addirittura l’arresto fino a sei mesi, o l’ammenda fino a 516 euro.«Gli uffici tecnici», hanno fatto sapere ancora dal municipio, «hanno quantificato in 104 euro le spese necessarie a coprire l’intervento di rimozione. Oltre a queste andranno ad aggiungersi quelle di custodia, dato che le imbarcazioni sono ora depositate in un’area di proprietà comunale in via Mazzini».Ricapitolando, per riavere il proprio tender, cioè il natante utilizzato per raggiungere le boe d’ormeggio, il proprietario incorrerà in una multa di 86 euro, nelle spese per altri 104 dovute alla rimozione e, dulcis in fundo, in una denuncia penale che può portare all’arresto fino a sei mesi o a una ulteriore sanzione di 516 euro. Una bella rogna, che probabilmente indurrà i proprietari delle imbarcazioni a desistere dal richiederle.«In questo caso», hanno chiuso dagli uffici di viale Fratelli Lavanda, «dopo 15 giorni di pubblicazione all’albo comunale e un anno di attesa, il Comune diventerà proprietario e deciderà il destino di quanto recuperato». «Era doveroso dare seguito a quanto già avevamo annunciato», ha commentato il sindaco Giorgio Passionelli, «sia per il ripristino della legalità sulle spiagge, visto che ora è possibile richiedere la concessione per i tender, e sia per liberare tutta la nostra costa. Nelle prossime settimane infatti inizieranno, a partire dalla parte a sud, sia i lavori di contenimento del collettore del Garda che quelli per la pista ciclopedonale bidirezionale. È ovvio che la costa dovrà essere liberata entro pochi giorni, proprio per consentire tali lavori. Avevamo deciso di annunciare questo tipo di servizio proprio per evitare di dovere arrivare a rimuovere le barchette: evidentemente la maggior parte è abbandonata perchè solo in pochi sono venuti a spostarle prima che iniziassero i lavori».

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