sabato, Aprile 20, 2024
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Sarà possibile stappare le bottiglie solo dalla mezzanotte di questa domenica. Dèblocage anticipato rispetto al nouveau francese

Beaujolais battuto sul tempo

Dalla mezzanotte di domenica 5 novembre sarà possibile stappare le bottiglie di Novello Made in Italy con ben undici giorni di anticipo rispetto al concorrente Beaujolais Nouveau francese, che si potrà assaggiare solo a partire dal terzo giovedì di novembre (ovvero il 16), quando è previsto il deblocage. E’ quanto afferma la Coldiretti che, nel ricordare l’appuntamento fissato per decreto, sottolinea che la produzione italiana con una stima di circa 18 milioni di bottiglie genera un fatturato di 80 milioni di euro. Il vino Novello – continua la Coldiretti – sarà offerto in negozi, ristoranti, enoteche, winebar e vinerie per essere consumato, al meglio delle sue qualità entro i prossimi sei mesi. Una scadenza determinata dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è – prosegue la Coldiretti – profondamente diverso da quello tradizionale: le uve del Novello, infatti, non vengono pigiate e successivamente fermentate come nel caso dei vini tradizionali, ma viene invece effettuata la fermentazione direttamente con gli acini interi in modo che solo una piccola parte degli zuccheri presenti si trasformi in alcool, conferendo al vino il caratteristico gusto amabile e fruttato. Il Novello – precisa la Coldiretti – è nato negli anni Cinquanta in Francia nella regione Beaujolais, ma in tempi più recenti è diventato anche in Italia un fenomeno di mercato e di costume che esercita una forte attrattiva soprattutto sul pubblico dei più giovani e meno esperti per la sua leggerezza, la bassa gradazione (11 gradi), il bouquet aromatico, la trasparenza del colore rosso rubino, l’abbinamento con i prodotti autunnali, dalle caldarroste ai prodotti tipici del territorio come salumi, verdure in pinzimonio e formaggi piccanti a pasta molle consumati in casa o fuori casa in pizzerie, enoteche, winebar, ristoranti e nelle piazze dove si moltiplicano le Sagre e le Feste paesane in suo onore. Il vino da bere “giovane” – conclude la Coldiretti – sta conquistando fette di mercato in costante crescita anche per il prezzo, nella maggioranza dei casi contenuto su valori variabili tra i tre e i sette euro per bottiglia, che lo rende meno impegnativo e più competitivo con le bevande per i giovani. Nel Novello, come per gli altri vini, la qualità è riscontrabile attraverso l’esame dei sensi. Il colore, tanto per cominciare, è importantissimo. Esso non deve ssere molto carico, ma neppure scarso. Proposta ragionevole è un rosso tendente al pieno e semplice: non pesante, non di contrasto, ma vivace ed invitante.A esso deve seguire una nota olfattiva che provochi piacere intenso e istantaneo. Nota di aromi secondari abbondanti e associati a pacate percezioni di primari che, vuoi per origine vaietale, vuoi per questioi di tempo di svilupo, non incide mai palesemente. A meno che nell’uvaggio e/o vinaggio non prevalga una componetnte dal carattere aromatico spiccato. La fisiologia dell’apparato enzimatico ha le sue esigenze di processo e il “tipico” dell’una e dell’altra varietà viene fuori sempre un po’ dopo il ciclo velocissimo di approntamento del Novello.Ma poi, per queste tipologie di vini, non si addicono neppure picchi di spiccato aroma varietale. Infine il sapore, il carettere gustativo. Delicato e non sempre domabile come anzidetto, il corredo gustativo. Protocollo lavorioso, specialmente per le uve a buccia ricca di tannino, anche se un “dosaggio” di quantità estrattiva si riesce a ottenere regolando in difetto il tempo di contatto liquido-buccia, per non dire il tempo di macerazione come si intende nella classica vinificazione.I rossi Novelli, ancor prima di essere tali, sono neonati e possiedono, chi più chi meno, una certa frazione polifenolica allappante, quasi amarognola, stridente con l’indispensabile pronta “souplesse” che esse devono possedere, “conditio sine qua non”.C’è anche chi lascia qualche traccia zuccherina ben rilevabile al palato e all’analisi chimica per conferire quella rotondità , quel vellutatino che il Novello dovrebbe possedere al netto dagli idrati di carbonio, se la mano riesce a incidere con capacità professionale.Il ruolo della microbiologia è primario nel protocollo di preparazione dei Novelli, dato che il corredo olfattivo e in parte anche quello gustativo dipendono dall’ evoluzione microbiologica in un modo o in un altro.Per il resto, quale “esame” migliore di una bella bevuta di Novello in abbinamento con i prodotti dell’autunno e le eccellenze gastronomiche del territorio.

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