A novembre sul mercato il superiore docg, dopo normale, Chiaretto e Novello Premiati alla fine del convegno i vincitori del concorso spumanti
Bicchieri pronti per il quarto nato
Sul mercato a novembre ci saranno le prime bottiglie della nuova tipologia del Bardolino Superiore: quelle con tanto di fascetta e denominazione di origine controllata e garantita (docg). Primo ed unico rosso del Veneto a fregiarsi del riconoscimento che viene a premiare, con la prima annata quella della vendemmia dello scorso anno (2001) l’originalità ecologica dell’ambiente gardesano e la sua vocazione viticola. Per quanto riguarda questo vino, conosciuto e apprezzato a livello internazionale, si tratta della quarta caratterizzazione tipologica, dopo quella del Bardolino, del Bardolino Novello e del Bardolino Chiaretto tutti con la doc; prodotto che andrà a diversificare sul mercato una produzione annua media complessivamente di 220/240 mila ettolitri di vino Bardolino. Un terzo dei quali riservato alla tipologia del Bardolino Chiaretto con all’incirca dieci milioni di bottiglie annue, mentre più ridotta risulta la produzione del Bardolino Novello attestatasi, dopo una buona partenza sul finire del secolo scorso, intorno ai dieci ettolitri, vale a dire un milione e mezzo di bottiglie. Della prima annata di produzione del Bardolino Superiore con la docg sono previste non più di 150 mila bottiglie, frutto di un’area di 150 ettari a vigneto vocato, e prodotto da 35 aziende. «L’inizio di una specializzazione per dare una sempre maggiore visibilità a un vino di qualità»,- ha sottolineato Aldo Brancher sottosegretario alle Riforme istituzionali intervenendo al convegno svoltosi a Calmasino con tema le politiche di mercato. «Risorsa di un territorio con forti connotati culturali e turistici». Un appuntamento ormai tradizionale quello che vede annualmente convocati nella sala del Gruppo italiano vini i produttori della zona promosso dal Consorzio tutela vino Bardolino in collaborazione con l’Associazione Poliedro, con il patrocinio del Comune e il sostegno sia della Banca Popolare di Verona che della Camera di Commercio. Con interventi, come relatori dopo il saluto del sindaco Armando Ferrari, Davide Gaeta, consigliere delegato dell’Unione italiana vini ed Emilio Pedron amministratore delegato del Gruppo italiano vini. E tra i due grandi esperti del settore è stato un dialogo con alterne domande e risposte con riflessioni sul sistema normativo della Docg, traguardo nella scala dei valori vitivinicoli. Ma anche interrogativi sul «come fare» per far convivere in un mercato in continua evoluzione «marchio collettivo e marchio aziendale»; sulla convenienza e possibile coesistenza di quattro o cinque tipologie di un vino come il Bardolino. Pertanto la scelta facoltativa di fare qualità variabile, con rigore enologico, coerenza, per vendere bene e meglio il prodotto. Nel portare il saluto del presidente Fabio Bortolazzi, Claudio Valente membro della Camera di Commercio, ha evidenziato la capacità degli operatori nell’affrontare una vendemmia quest’anno più difficile e complessa a seguito dei danni causati dalla tempesta. Convegno proseguito con la premiazione dei vincitori del XII concorso spumanti di Bardolino. Questi i premiati: Tipologia Bianco di Custoza: Az. Agr. Monte del Frà (Brut), Az. Agr. Villa Medici (Brut), Az. Agr. Tamburino Sardo (Brut), Tenuta San Leone (Brut) e Az. Agr. Monte del Frà (Dry). Tipologia Soave: Casa Vinicola Cambraro (Brut), Az. Agr. Balestri Valda di Rizzotto Guido (Brut), Az. Agr. Montetondo di Magnabosco (Brut). Tipologia Lugana: Az. vinicola Zenato (Brut). Tipologia: Garda Chardonnay: Az. Agr. Dario e Andrea Bergamini Cola. Tipologia Chiaretto: Az. Agr. Monte Saline (metodo classico); Az. Agr. Costadoro (Brut). Tipologia Recioto di Soave: Cantina sociale di Soave (Brut), Az. Agr. Agostino Vicentini.