giovedì, Aprile 25, 2024
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Il bilancio del presidente della lega Paolo Zattoni al termine della stagione. In preventivo oltre 20mila euro per migliorare la festa della voga alla veneta e la finale

Bissa Garda regina sul Canal Grande

L’ultima performance delle bisse è stata alla Regata storica, a Venezia, sul Canal Grande. Anche questa un’occasione per confermare la grande stagione della bissa Garda, che si è imposta con un equipaggio nuovo a metà: erano in ferie Alberto Malfer e Michele Bertoncelli, ai remi, accanto a Matteo Pincini e Ferdinando Sala, si sono messi Mirco Pozzani e Luca Caldana, quest’ultimo in prestito da Peschiera. Ed è stato nuovamente trionfo, davanti all’Arilica di Peschiera e alla bissa di Bardolino, battute nella finale pomeridiana. Le bisse gardesane sono tornate a esibirsi in laguna come ai tempi della Serenissima, quando la tradizione voleva che i migliori vogatori del lago vogassero accanto al bucintoro del Doge. A guidare la delegazione, si sono recati a Venezia il presidente Paolo Zattoni, la sua vice lacisiense Lidia Perinelli e il past president Umberto Bortolotti. Alla sfilata hanno partecipato la Foscarina e la Sirenetta di Gardone Riviera, la Cassone dell’omonima frazione rivierasca di Malcesine, la Benacum di Toscolano Maderno, la Paloma di Garda, la Lacisium di Lazise, oltre alla Clusanina di Clusane d’Iseo, l’altro lago a vantare tradizione bissaiola. In gara, invece, si esibivano le prime sei del campionato estivo. Dunque, insieme alla Garda, all’Arilica (l’equipaggio era formato da Franco e Alberto Caldana, Umberto Broglia e David Brusco) e alla Bardolino (col quartetto composto da Bruno e Pierfrancesco Maffezzoli, Alain Ballardini e Ruggero Pozzani), c’erano la Berengario di Torri del Benaco (ai remi Fabio Monese, Alberto Tomei, Ivan Pozzani e Luca Peretti), la Peschiera (con Paolo Tacconi, Stefano Mazzurega, Alain Di Caprio e Luca Perugini) e la Carmagnola di Clusane d’Iseo. La parte agonistica ha visto alla mattina la fase eliminatoria e durante il pomeriggio la finale, disputata fra tre sole barche, perché il Canal Grande non ha ampiezza sufficiente ad accogliere un numero maggiore di bisse allineate. Al via Bardolino, ha chiuso Garda contro i pali delle gondole, mentre Peschiera prendeva un paio di bisse di vantaggio. Poi i rossoblù hanno cominciato la rimonta, arrivando con un’imbarcazione di vantaggio sugli arilicensi. E il presidente dei vogatori di Garda, Aligi Pincini, non sta nella pelle dalla contentezza: «Eh, sì. Dopo tanta fatica siamo tornati ai vertici. Vincere la bandiera del lago e la regata storica in questa maniera fa davvero piacere», dice orgoglioso. Anche perché sulla barca regina ha il figlio Matteo, col quale s’è perfino concesso il lusso di conquistare il palio delle contrade di Garda, a ferragosto: un’estate da incorniciare. E poi Matteo è riuscito dove non era arrivato il padre: vincere a Venezia. Aligi aveva vogato là nel 1969, sempre con i colori di Garda, ma nel bel mezzo della regata il mitico Togno Maffezzoli aveva rotto il remo. Bardolino, rivale di sempre, aveva spinto a più non posso per prendere vantaggio, ma aveva finito per spezzarne due di remi. Così aveva trionfato Lazise. «Ma questi», Pincini senior, «sono solo ricordi quasi sbiaditi. Adesso quel che conta è che anche a Venezia l’intero movimento delle bisse abbia fatto una bella figura». E proprio a consolidare il rapporto con Venezia punta uno degli obiettivi della stagione 2004, durante la quale proseguirà lo sforzo di rilancio d’immagine portato avanti dalla Lega bisse. Lo scrive nero su bianco il presidente, Paolo Zattoni, in una lettera aperta che vuole fare il punto sulla stagione appena conclusa e sugli impegni futuri. Unico riferimento polemico, per il palio edizione 2003, quello alla necessità di «intervenire con sanzioni disciplinari da parte della giuria, con il pieno sostegno della presidenza, che crede doveroso il rispetto del regolamento a tutela delle società e degli atleti che si sono impegnati per il rilancio d’immagine». Doveroso il grazie alle numerose persone che hanno collaborato alla manifestazione e quindi un riferimento agli impegni di bilancio. «La situazione economica è buona», scrive Zattoni, «il volume d’affari si aggira intorno ai 62mila euro, a conferma dell’enorme impegno finanziario assunto per rilanciare le bisse e la voga veneta. Nel 2004 cercheremo di migliorare l’organizzazione della festa della voga veneta e la finalissima. Alla prima festa inviteremo i gondolini di Venezia, le barche di Cremona e un barcone scenografico per lo sposalizio del lago. Il costo dell’evento si aggira sui 13mila euro». La finalissima, invece, costerà «10mila euro, per migliorare lo spettacolo scenografico e folcloristico». Tutto il gruppo delle bisse farà un’uscita obbligatoria a Venezia, in occasione della regata Storica, mentre ogni club sarà libero di partecipare o meno alle altre manifestazioni veneziane. «La campagna d’immagine», si legge a conclusione del documento, «vedrà anche al distribuzione di manifesti murali in tutti i paesi del Garda, a Verona, Cremona, Brescia e Trento. Tutte le regate saranno filmate e un video di due minuti per ogni gara verrà distribuito alle televisioni del Nord Italia». In arrivo anche un libro e trattative con Venezia per rendere più suggestiva la regata sul Canal Grande.

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