venerdì, Aprile 19, 2024
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Il sindaco ha scritto alla società Eurosea, a proposito del megarisarcimento richiesto al Comune. Bocchio: «Nessun obbligo nostro a dire sì al progetto originario»

Brucia rifiuti, l’ultimo atto

La tormentata vicenda dell’inceneritore che la società Eurosea voleva realizzare alla periferia di Lonato sul finire degli anni ’90, e che portò ad una forte contestazione popolare, forse si avvia alla fine. Il progetto decretò la crisi della Giunta leghista e la successiva caduta del sindaco Maglio Mantovani per l’abbandono di una parte dei consiglieri comunali. Poi lo scontro continuò per vie legali, con continui ricorsi e contro ricorsi. Nel maggio 2005 gli avvocati della società emiliana sono tornati alla carica, facendo sapere al Comune che il Consiglio di Stato aveva accolto l’appello di Eurosea e annullato gli atti di adozione della variante al Prg. I legali avvertivano anche il sindaco Mario Bocchio di prepararsi ad un mega risarcimento, appena quantificato il danno. Per chiudere definitivamente la querelle, il primo cittadino ha inviato ieri una raccomandata all’ingegner Bernardi, rappresentante dell’Eurosea. A far cadere ogni pretesa dell’Eurosea è la vendita «da parte della società con atto del 20 dicembre 2002 n. 3.768 del repertorio notarile A. Parivio alla Fogliata SpA delle aree interessate alla costruzione della centrale elettrica e – scrive il sindaco Bocchio – quest’ultima società, sin dal 2003, ha richiesto di poter realizzare dei capannoni e cioè opere incompatibili con quanto da ella ipotizzato. In questo senso non potendo apprezzare le odierne pretese della sua società, pure essendo disponibile ad incontrarla, gradirei che lei mi chiarisse per iscritto l’oggetto della nostra conversazione al fine di poterne rilevare l’utilità…». Per quanto riguarda invece l’illegittimità degli atti amministrativi, impugnati per difetto di motivazione, «non si desume affatto – aggiunge Bocchio – alcuna obbligatorietà per l’ente pubblico di emettere provvedimenti di assenso all’originaria progettazione…». Dunque dopo quasi sei anni, una marea di carte bollate e la caduta di un’amministrazione comunale, la storia del bruciarifiuti che doveva nascere a ridosso della frazione Campagna, vicino all’ex acciaieria Busi, dovrebbe chiudersi definitivamente. Ricordiamo che le successive elezioni del 2000 furono vinte proprio dalla Lista Ambientalista guidata dall’ex sindaco Morando Perini. Ora al centrodestra che amministra Lonato da pochi mesi il compito di eliminare ogni pretesa stratosferica di risarcimento. Il progetto del bruciarifiuti era approdato in Municipio nell’estate del 1999 ed aveva creato subito una forte contestazione da parte delle forze politiche di opposizione, di destra e di sinistra. La piazza, subito in fibrillazione, non ha creduto neppure alla promessa di un referendum popolare sull’argomento. Per l’ex sindaco Morando Perini il messaggio è oramai chiaro: «Ogni richiesta attuale di risarcimento avanzata dalla società Eurosea è fuori da ogni logica e lo stesso Consiglio di Stato mi sembra non riconosca questa possibilità. L’importante a mio avviso è che i nuovi amministratori non vadano a modificare il Piano regolatore generale che tutela i cittadini da ogni sorpresa per il futuro. Se vengono cambiati alcuni paletti delle aree industriali, che noi avevamo indicato, è chiaro che tutto questo potrebbe mutare prospettive ed essere rilanciato. Penso comunque che nei cinque anni in cui sono stato sindaco sia stato fatto tutto il possibile per ostacolare la collocazione di questo impianto, che i lonatesi non volevano e non vogliono».

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