venerdì, Aprile 19, 2024
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Prenderà il via questo pomeriggio alla barchessa Rambaldi con la degustazione dei vini che sono stati premiati l’antica Festa dell’uva

Calici in alto, si brinda per quattro giorni

Da oggi(ore 18 barchessa Rambaldi, degustazione dei vini premiati) fino a lunedì quattro giorni di notevole richiamo con la «Festa dell’uva e del vino» arrivata alla 71ª edizione. Uve quelle che danno il vino Bardolino con un grado zuccherino quest’anno superiore alla media e con una quantità di prodotto stimata invece inferiore del 10/15 per cento al raccolto 1999. Una coincidenza di risultati in linea con le nuove direttive della Unione europea sempre più orientate a diminuire la produzione favorendo al contempo un vino di qualità. Il quantitativo di uva certificabile a ettaro da destinare alla produzione di vino Doc “Bardolino”, ottenuto nella vendemmia 2000, non dovrà superare, secondo quanto stabilito dalla Giunta regionale, i 117 quintali, pari a 81,90 ettolitri-ettaro, sufficienti per soddisfare le richieste della domanda di tale vino per la campagna di commercializzazione in corso. I rimanenti quantitativi di uva, sino alla produzione massima consentita (156 quintali per ettaro) devono essere presi in carico unicamente, per la produzione di vino da tavola con o senza indicazione geografica tipica. Decisione che accoglie la richiesta presentata dal Consorzio di tutela e che ha lo scopo di assicurare una commercializzazione remunerativa del prodotto, con la relativa tenuta dei prezzi, assicurando l’equilibrio di mercato della Doc Bardolino e, di conseguenza, un equo reddito agli operatori interessati alla filiera. Il valore commerciale del Bardolino è oggi infatti pari al doppio di un vino rosso da tavola, con il 65 per cento della produzione che è venduta all’estero, trovando estimatori soprattutto in Germania, Inghilterra, Stati Uniti e Francia. «Il successo della presentazione che abbiamo fatto a Seattle, Los Angeles e Monaco», riferisce il presidente del Consorzio tutela Giuseppe degli Albertini, «sembra indicare un ritorno ai profumi dell’uva, all’effluvio di fiori, frutta e spezie. Si è notato un rinnovato interesse verso i vitigni autoctoni e quel vino saporito, da bere e non solo da gustare, come il Bardolino, in cui tannini gentili derivano dall’uva e non dall’osmosi con il legno». Su questa linea anche il progetto pilota per ottimizzare la viticoltura con il rinnovamento dei vigneti con cloni di Corvina e Rondinella meno produttivi e infittendo la vigna. Veicolo di promozione del prodotto oltre alle Feste del vino con tre appuntamenti annuali (Bardolino Chiaretto a giugno; Festa dell’uva e del vino alla prima domenica d’ottobre e del Bardolino Novello nel primo week end di ottobre) è la “Strada del vino” che raccorda 67 aziende che vendono direttamente tre milioni di bottiglie e qualcuna totalizza ogni anno fino a 15mila visitatori. Alvaro Joppi

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