giovedì, Aprile 25, 2024
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Dopo l’intervento dell’assessore di Sirmione, il critico Michele Nocera, è arrivata la secca risposta del nipote. Pietro Cazzarolli: «La divina zia Maria riposa spiritualmente qui»

«Callas e Meneghini a Zevio»

Zevio. Pietro Cazzarolli, nipote di Maria Callas e di Giovanni Battista Meneghini, dice d’essersi sentito tirare per la giacca a Ronco, durante l’intervento del critico Michele Nocera nell’ambito delle manifestazioni indette per ricordare come, nell’ottobre del 1895, il Comune ronchesano abbia dato i natali all’industriale del laterizio e per celebrare, con un anno d’anticipo, il trentennale della morte della Divina. Nocera, assessore alla cultura di Sirmione, nella pieve antica di Ronco ha ribadito che il suo Comune farà tutto il possibile per contrastare il desiderio espresso pubblicamente da Cazzarolli: traslare la salma dello zio Battista da Sirmione a Zevio, nella tomba di famiglia. Questo il pensiero del critico e biografo della Callas che fu anche amico del commendatore, come già riportato dall’Arena: Meneghini è sepolto sulla penisola catulliana per suo espresso desiderio; i parenti della defunta Emma Roverselli Brutti, la governante cui l’industriale lasciò tutto il suo patrimonio, potrebbero vantare diritti in fatto di sepoltura, a fronte di nipoti «diseredati». Lì per lì Cazzarolli è rimasto in silenzio, ma poi ha deciso di scendere in campo. Il nipote della celebre coppia della lirica è figlio di Pia Meneghini, la donna che spinse il fratello pigmalione a sposarsi con il soprano di origine greca di cui fu per anni inseparabile amica e consigliera. «Il critico Nocera e quanti concordano con lui, non possono definirmi diseredato perché, a norma del codice civile, con l’appellativo si possono etichettare soltanto i figli», spiega Cazzarolli. «Ciò che più mi sta più a cuore», rivela il nipote di Meneghini e della Callas, «è valorizzare la figura di zio Battista, di sua madre Giuseppina, di mia madre Pia e di mio padre Giovanni, a vario titolo artefici del mito Callas». Se Pia Meneghini fu particolarmente vicina alla «voce del XX secolo», il padre di Pietro Cazzarolli, Giovanni, fu per anni medico personale dell’ineguagliato soprano. Non solo: stante al figlio del dottore, sarebbe stato Giovanni Cazzaroli a segnalare al cognato Battista le potenzialità canore di Maria Callas, incontrata per un accertamento medico prima dell’esordio areniano del 1947. Pietro Cazzarolli rilancia sui legami che legherebbero Giovanni Battista Meneghini e sua moglie Maria Callas a Zevio: «Zia Maria», le cui ceneri furono sparse nel Mar Egeo, «riposa spiritualmente a Zevio, dove fisicamente sono sepolte nonna Giuseppina e mia madre Pia». Secondo il nipote della celebre coppia, Zevio vince la sfida con i luoghi in cui la Callas e Meneghini vissero: Milano, Parigi, Londra, New York, Verona, Sirmione. Il nipote del commendatore ricorda come suo zio Battista fosse legatissimo alla madre Giuseppina, che morì in paese nel 1962 lasciando un ricordo di donna pia e generosa. «Zio Battista merita di tornare accanto ai suoi genitori, d’essere sepolto in un camposanto raccolto e curato come quello di Zevio, dove ogni sabato si recava in visita alla tomba di sua madre Giuseppina. Zia Maria», assicura il nipote della Divina, «nacque artisticamente tra il verde del parco zeviano di Villa Meneghini. Quindi nessuno si stupisca quando affermo che spiritualmente la Callas riposa a Zevio, e che suo marito dovrebbe farle compagnia».Il commendator Giovanni Battista nacque a Ronco nel 1895 per migrare a Verona all’età di 18 anni. Nel 1915 la numerosa famiglia Meneghini tornò in campagna acquistando la villa di Zevio donata alla parrocchia alla morte della madre dell’industriale. Giovanni Battista risiedette a Zevio 43 anni, dal 1915 al 1958. Maria Callas durante gli anni migliori della sua carriera, dal 1949 al 1958, quando entrambi i coniugi optarono per Sirmione, dove nel 1959 il soprano se ne andrà con l’armatore greco Aristotele Onassis. L’industriale del laterizio, invece, abitò nella cittadina benacense sino alla fine dei suoi giorni: è morto ottantacinquenne nel gennaio del 1981. La prima carta d’identità italiana della regina del melodramma, emessa dal Comune di Zevio, risale al 1949. Il municipio conserva ancora l’atto di matrimonio della coppia, convolata a nozze nella sacrestia della chiesa di San Fermo, a Verona, il 21 aprile del ‘49.

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