Il Consiglio approva con il solo voto della maggioranza le modifiche al piano particolareggiato dell’albergo Bellerive. Sotto il porticato delle Rive apre uno sportello bancario, giudizio critico dell’opposizione
Cambio d’uso, arriva il S. Paolo-Imi
Il Consiglio comunale di Salò (voto favorevole della maggioranza, che si riconosce nelle posizioni della Casa delle Libertà, contrarie le minoranze) ha modificato il piano particolareggiato riguardante l’albergo «Bellerive» e, al piano terra del porticato, autorizzato l’arrivo di una banca: il S.Paolo-Imi di Torino. Curioso il fatto che il nuovo sportello andrà a sistemarsi proprio di fronte all’agenzia del Banco di Brescia: appena dieci, infatti, i metri di distanza. Il «Bellerive», ex Ideal, è di proprietà dei Brunori (il papà, Gian Battista, ex operaio della Ilfo, ha cominciato a farsi un nome nel ’54, creando a Odolo la «Ferriera Valsabbina»), che lo hanno ampliato, trasformandolo in un hotel di alta qualità, già inserito dalla Condè Nast Johansens nella propria guida. Il numero delle camere è raddoppiato, passando da 20 a 40, per una ricettività di 90 posti letto, integrati da altri 15 nella vicina casetta. Invece l’edificio prospiciente via Pietro da Salò, conosciuta come le Rive, avrebbe potuto avere le seguenti destinazioni «uffici, piccole attività commerciali o turistico-ricettive, locali di ristoro, modesti laboratori artigianali di servizio, non molesti nè inquinanti, che non creino particolari problemi di traffico». Con espresso divieto di «supermercati, banche e finanziarie, perchè comporterebbero un eccessivo carico urbanistico al quartiere». Al piano superiore erano previsti fitness e sala convegni. «La Brunori spa ha chiesto di modificare la convenzione firmata nel 2001/02 – ha spiegato il sindaco Giampietro Cipani -. La giunta comunale ha valutato la domanda, decidendo che l’arrivo di uno sportello non comporta maggiori problemi dell’apertura di un negozio o di un ufficio. Per quanto riguarda gli standard da reperire, la legge regionale equipara l’attività turistico-ricettiva a quella direzionale-commerciale. Il cambio di destinazione non necessita quindi di nessun adeguamento. Le Rive, inoltre, sono la zona meglio servita da parcheggi». Da qui il sì della maggioranza. Cinzia Goffi, Ds, ha osservato che «ad appena tre anni di distanza si cambia rotta, dando risposte a interessi specifici. Che cosa c’è sotto. Senza dimenticare che la legge regionale 1 del 2001 obbliga a conteggiare gli standard in modo diverso. L’area non è poi così ben fornita di spazi auto. E’ vero: con la costruzione di un piano sotterraneo, il parcheggio di piazzale Martiri della Libertà aumenterà i posti di 180. Ma bisogna tener presente che l’ex calzaturificio verrà trasformato in una struttura Italmark di grosse dimensioni, e le necessità aumenteranno. È indispensabile che Salò abbia un piano dei servizi». Molto critici Gianluigi Pezzali, che sta con Alessandra Mussolini, e Alberto Marino, di Rifondazione. «Le banche danno soldi a chi li ha già, e tartassano i cittadini con interessi e commissioni – ha detto il primo -. A Milano sono attaccate una all’altra. Ma là ci sono due milioni di abitanti. A Salò, invece, due milioni di interessi». «In provincia di Brescia – ha aggiunto il secondo- ci sono più sportelli che abitanti. Perchè non fare come in Liguria, dove alcuni comuni limitano gli insediamenti alle banche etiche?». Alberto Pelizzari, presidente provinciale dei consulenti del lavoro, consigliere di maggioranza, ha ribattuto che «in passato il sistema era completamente bloccato (in Fossa il Cab e la Cariplo, in piazza Vittoria la San Paolo Brescia, ndr). Ultimamente c’è stato un recupero, ma non così grande. Basti dire che Gavardo, località con un numero inferiore di residenti, ha il triplo degli sportelli di Salò. Che danno può portare ai cittadini l’arrivo del San Paolo Imi di Torino? Grazie alla telematica e a Internet, i clienti non sono centinaia, e non provocano problemi al traffico. E poi cosa c’è se il Banco di Brescia si trova a pochi metri di distanza? Vorrà dire che si faranno concorrenza, cercando di offrire servizi migliori».