giovedì, Aprile 25, 2024
HomeAttualitàCampane in onore del Papa
I «Campanèr» benacensi da domani a Verona: «concerto» speciale per la visita del Pontefice. Il gruppo attivo da 12 anni, con molti giovani: «Una tradizione viva»

Campane in onore del Papa

Ci saranno anche i campanari di San Felice del Benaco ad accogliere il Papa a Verona, in occasione del quarto Convegno ecclesiale nazionale.Il gruppo si esibirà domani sera, alla vigilia dell’arrivo di Benedetto XVI nel capoluogo veneto: la visita è molto attesa dai veronesi, che hanno fatto le cose in grande per un’accoglienza degna, di cui i concerti dei campanari sono forse il «pezzo forte».«Noi saremo all’opera a S. Bernardino, nella zona di San Zeno, alle 19.55 e alle 20.40 – spiega Franco Vezzola, il presidente-. Eseguiremo una composizione scritta dal nostro maestro, Nicola Olivari. Tutti i campanili di Verona suoneranno a festa (ciascuno per sette minuti, alternandosi in questi non brevi “concerti” a turno, dalle 19.40 alle 20.55. Per la nostra squadra l’invito rappresenta una bella soddisfazione: vuol dire che ci apprezzano».In effetti il gruppo dei campanari di San Felice, che purecomprende molti giovani, non è certo l’ultimo arrivato, ha tradizione e qualità «Abbiamo cominciato una dozzina di anni fa – prosegue Vezzola -, suonando in piedi, a livello delle campane. Dal 2003 siamo passati all’utilizzo della corda, ripristinando un’antica tradizione. Il maestro chiama a voce l’ordine da seguire nell’esecuzione. Ci alleniamo un paio di volte alla settimana: il sabato e la domenica sera. Il mercoledì sono gli allievi più giovani, quelli che stanno imparando l’arte, a provare con il maestro». E’ una tradizone che non vuole scomparire. «In provincia di Brescia non esistono tanti gruppi. Noi siamo collegati agli amici di Pozzolengo. Spesso partecipiamo a manifestazioni lontano da casa”.Il campanile di San Felice dispone di dieci campane. Cinque sono vecchie, uscite dalla fonderia Cavadini di Verona (alcune risalgono al 1826, altre sono state rifuse in tempi successivi), in grado di proporre brani semplici. L’anno scorso, a dicembre, l’azienda Allanconi di Crema ne ha fuse altre cinque, in bronzo. La prima pesa 295 chili (c’è l’immagine del beato Luigi Orione e di san Giovanni Calabria), la seconda 240 (la vergine Maria con Gesù Bambino), la terza 205 (Immacolata concezione e sant’Antonio abate), la quarta 170 (san Francesco d’Assisi e sant’Antonio da Padova) e la quinta 120 (santi Felice, Adauto e Flavia, i patroni del paese). Su ciascuna, rami di ulivo preparati dallo scultore salodiano Angiolino Aime. Un’operazione costosa, sostenuta dalle famiglie locali, dall’amministrazione comunale e dalle offerte raccolte durante le feste. Un ritorno all’antico, quando i rintocchi annunciavano alla comunità i fatti più importanti: i funerali, l’arrivo di un’autorità, gli incendi nelle cascine, la festività, le grandinate. Parlavano di gioie e disgrazie, chiamando la gente a raccolta o invitandola a scappare, e trovare un rifugio.Ora i «Campanèr de San Filis» hanno la possibilità di offrire una gamma completa: dall’Ave Maria al Te Deum, e tutte le suonate più complesse. L’invito per l’arrivo del Papa rappresenta, in un certo senso, la consacrazione definitiva.Il convegno di Verona, che giunge 21 anni dopo il precedente, di Loreto, è stato preparato con grande cura. Benedetto XVI, che punta a una chiesa partecipata, fraterna e responsabile in ogni componente (e non piramidale), per stabilire un forte dialogo culturale con i laici in Occidente e con le diverse religioni e confessioni nel mondo, arriverà alla Fiera giovedì mattina, e al pomeriggio terrà una celebrazione allo stadio Bentegodi. Venerdì il cardinale Camillo Ruini, presidente della Cei, chiuderà i lavori. La relazione di base sarà tenuta da Dionigi Tettamanzi.

Nessun Tag Trovato
Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video