giovedì, Aprile 18, 2024
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Dopo l’ispezione del Nas, parla la responsabile della cooperativa di gestione: «Un episodio sfortunato dovuto a una dimenticanza». Il problema è l’edificio inadeguato: ma sul progetto è dibattito

Casa di riposo, ora i lavori

La Casa di riposo è sempre in primo piano. Il consiglio comunale è tornato a parlarne in relazione al progetto di ampliamento, ma a tenere banco sono ancora i rilievi mossi nel corso della recente ispezione del Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri. In proposito Rosanna Lonardi, responsabile della cooperativa Spazio aperto che gestisce la struttura, ha le idee chiare.«Comincerei proprio dall’ispezione del Nas», spiega, «al quale abbiamo già inviato la documentazione e i chiarimenti. Il verbale parla di sostanze stupefacenti non custodite in armadi chiusi: noi abbiamo quattro armadietti con lucchetto, e lo confermano non le mie parole ma un verbale dell’Ulss».«Il rilievo del Nas si basa, purtroppo, su un episodio sfortunato dovuto a una semplice dimenticanza: l’addetto aveva preso dall’armadio il contenitore di questi farmaci e, in attesa di rimetterlo sotto chiave, lo aveva posato su uno scaffale in alto, in una posizione quindi non raggiungibile; i carabinieri sono arrivati in quei momenti».Alla Casa di riposo di Lazise lavorano sedici persone, e tra la documentazione richiesta alla struttura c’è anche quella relativa ai loro titoli professionali. «Dati che abbiamo puntualmente fornito», continua la Lonardi distinguendo invece le carenze rilevate a livello strutturale. «Il verbale del Nas parla, infatti, di vetustà dei servizi igienici ma questo è un problema connesso all’edificio e non possiamo farci molto se non attendere anche noi l’avvio sollecito dei lavori di ampliamento programmati da tempo».Il progetto, approvato dal Consiglio comunale, risulta essere in attesa dell’approvazione della Regione. Consiste nella costruzione di un nuovo edificio, a fianco e poco più grande di quello esistente: dai 25 posti attuali, 16 in convenzione con la Regione, si passerà a 30.Ospiti e servizi verranno spostati nella nuova ala non appena questa sarà ultimata, in modo da consentire i lavori di sistemazione dello stabile attuale.Sull’intera operazione si mostra scettico Marco Lucchini, del gruppo «La piazza».«Ho manifestato le mie perplessità già al momento della discussione del progetto in Consiglio comunale: è indubbio che questa gestione della Casa di riposo abbia portato a buoni risultati; ma credo che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto avere il coraggio di pensare più in grande nel momento in cui si è impegnata per il futuro dei nostri anziani».«La Casa di riposo si trova in pieno centro, dietro la chiesa e a pochi passi dalla canonica: un edificio di 800 metri quadrati utilizzato dal solo parroco. A mio avviso, si poteva e si doveva pensare a un progetto che collegasse tutti questi spazi dando vita a un centro sociale che avvicinasse anche fisicamente giovani e volontariato ai nostri anziani».Sulla gestione della Casa di riposo da parte della cooperativa Spazio Aperto torna Gino Barato, presidente del gruppo famigliari. «Va dato atto che hanno fatto molte cose da quando, nel 1997, hanno preso in gestione la struttura: sono state rifatte le parti comuni, l’impianto elettrico è stato messo a norma, sono stati completati gli arredi e messo l’ascensore. Abbiamo sempre trovato la massima disponibilità, da parte loro, sia a collaborare con l’amministrazione comunale che a dare risposte alle richieste e alle esigenze degli ospiti. Esigenze che, negli anni, sono aumentate così come il numero delle persone assistite e i loro problemi di salute e di autosufficienza».L’ultimo commento è ancora della Lonardi, che esprime la sua amarezza perché l’intervento del Nas «potrebbe essere stato sollecitato da segnalazioni partite addirittura dall’interno della struttura. Non voglio polemizzare, ma questo ci rattrista molto: ogni giorno lavoriamo per dare il miglior servizio possibile agli anziani di questo paese. La lista d’attesa dell’Ulss è di una ventina di persone: credo sia un segno concreto», conclude Lonardi, «dell’apprezzamento per l’impegno e il lavoro svolto in questi anni».

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