giovedì, Marzo 28, 2024
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Questa mattina il taglio del nastro della struttura, ampliata nell’ala centrale.
Camere per due persone e 7 posti letto in più: ora sono 80 in totale

Casa di riposo più comoda

Stamattina alle ore 10.30 verrà inaugurata l'ala centrale (ampliata e rimodernata) della casa di riposo di . Sarà presente, tra gli altri, il direttore dell'Asl di Brescia, Carmelo Scarcella. Ieri, nel corso di una conferenza stampa, Camillo Chimini, presidente della Fondazione «Giovan Battista Bianchi», il vice Attilio Apollonio e il sindaco Paolo Elena hanno illustrato le caratteristiche dell'intervento effettuato. Il numero dei posti letto è aumentato da 73 a 80, di cui 47 accreditati dalla . La volumetria è passata da 13.724 mc. a 15.706, la superficie da 3.842 a 4.369 metri quadri. Ora tutte le camere ospitano, al massimo, due anziani, e non più 3 o 4 come in passato, inoltre sono dotate di servizi autonomi. Ognuno dei quattro nuclei interni dispone di bagno pilotato, cucinino, locali per l'assistenza medica e infermieristica, ecc. La sala ristorante al primo piano verrà intitolata a Luigia Rizzi, presidente del ricovero dal '77 all'88; quella al piano superiore, invece, porterà il nome di don Arturo Facchetti, parroco per 16 anni, morto nel '66.Il primo lotto è stato ultimato nell'estate 2005, il secondo in questi giorni. Progetto del geometra Luciano Boschi. «Il costo complessivo dell'opera di restauro e di ampliamento dell'edificio è stato di un milione e 880 mila euro – ricorda Chimini -. Altri 220 mila euro se ne sono andati per la sostituzione degli arredi. In futuro dovremo spenderne ancora 200 mila (circa) per le modifiche alle cucine. In totale, quindi, un intervento da due milioni e 300 mila euro, circa quattro miliardi e mezzo delle vecchie lire. Abbiamo coperto le spese utilizzando gli 800 mila euro lasciati dai precedenti amministratori, che avevano venduto terreni e immobili di proprietà dell'ente, ottenendo un mutuo di 670 mila euro dalla Cassa depositi e prestiti, e 500 mila dalla Banca agricola mantovana. Il Comune ci è venuto incontro con un contributo straordinario di 800 mila euro, parte dei quali serviranno per ridurre l'ammontare dei prestiti ricevuti».I dipendenti della Fondazione sono 44 (assistenti socio assistenziali, cuoche, impiegati amministrativi, addetti alla manutenzione) e due le suore (appartengono alla Congregazione delle sorelle della Misericordia di Verona). Nutrito il gruppo dei consulenti: il direttore sanitario, il fisiatra, tre medici reperibili, una animatrice, quattro infermiere professionali, nell'arco delle 24 ore. Oltre che da Chimini, ex presidente dell'azienda di soggiorno, e da Apollonio, ex sindaco di Toscolano Maderno, il Consiglio di amministrazione è composto da Maria Calzoni, Giuliano Ivan Capuccini e don Leonardo Farina, il parroco. Presidente onorario: Giorgio Bombardieri, che guida anche i lavoratori anziani della cartiera. Revisore dei conti: Giuseppe Avantaggiati. Tutti nominati dal sindaco, in base alla legge Bassanini e allo statuto approvato dalla Regione.Le rette sono tra le più basse dell'intera provincia. Per quanto riguarda i residenti, che hanno diritto di precedenza (al momento la lista di attesa comprende 25 nomi), è di 965 euro mensili, nel caso di autosufficienti, e di 1.125 per gli altri. Tutti quanti provengono da altre località pagano invece 1.145 euro.Fu nel 1914 che Gibì Bianchi, sindaco di Maderno, sollecitato dalla moglie (Giuseppina Comboni, imparentata con monsignor Daniele, di Limone, riconosciuto Santo dal Papa il 5 ottobre 2003) donò lo stabile di via Cavour e il relativo brolo, in quel momento occupato dalla caserma dei , per «assistere la vecchiaia impotente e bisognosa». Un comitato si incaricò di sollecitare la popolazione a contribuire. Vennero raccolte 990 lire, di cui due lire e mezzo dai ragazzini della scuole del Monte. Ma, a causa della guerra, si dovette attendere qualche anno prima di poter sistemare l'edificio. Eseguiti i lavori di ristrutturazione, il ricovero aprì nel 1921. Bianchi resse il timone fino al 1940. Dopo di lui: Giovanni Bonaspetti (fino al '46), Francesco Carnevali ('51), Nino Gaoso (per ben 25 anni), Luigia Rizzi (dal '77 agli inizi dell'88), Giorgio Bombardieri (sino alla fine del 2003) e, dal 1 gennaio 2004, Chimini.

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