sabato, Aprile 20, 2024
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Presentato il Piano di assetto territoriale integrato elaborato insieme a Castelnuovo: crescita edilizia limitata. No ai centri commerciali, grande attenzione al turismo e all’ambiente

Case e alberghi, ma non troppi

Uno sviluppo che guarda soprattutto all’edilizia residenziale e a quella turistica, ma di tipo alberghiero, senza la previsione di nuovi centri commerciali: questa la vocazione del Pati, il Piano di assetto del territorio integrato, strumento urbanistico che detta le linee guida dello sviluppo del territorio nei prossimi 10 anni.Il Piano, che è relativo ai territori di Peschiera e Castelnuovo, è stato illustrato dall’ingegner Silvano Carli, il tecnico che lo ha redatto, e dal vice sindaco Walter Montresor in un incontro pubblico organizzato nella sala dell conferenze della biblioteca. Un incontro cui hanno preso parte numerosi professionisti del settore ma pochi cittadini, come ha sottolineato con rammarico il vice sindaco.«Mi risulta che a Castelnuovo ci sia stata molta più partecipazione durante le presentazioni pubbliche del Pati; mi spiace che non sia accaduta la stessa cosa a Peschiera, anche se noi abbiamo fatto il possibile per informare la cittadinanza di questo incontro che è importante proprio per spiegare gli indirizzi che l’amministrazione ha voluto dare con questo strumento urbanistico».La scelta a favore di chi sceglie Peschiera come luogo di residenza è stata sottolineata anche dal tecnico che ha parlato di «una strategia che, paradossalmente, è quella di non crescere perché non sempre crescere è un vantaggio. Peschiera ha avuto il suo più grande sviluppo edilizio tra gli anni ’60 e ’80. Dopo di che si assestata su valori minimi rispetto a altri comuni veronesi».«Anche il nuovo strumento persegue questa filosofia: le aree che cambieranno destinazione nei prossimi 10 anni ammontano a una superficie totale di 50 mila metri quadrati, che si potrebbero definire il minimo fisiologico, e a una cubatura complessiva di 100 mila metri cubi che sarà realizzata privilegiando il residenziale inteso sia come nuove costruzioni che come ampliamenti di quelle esistenti».Su quest’ultimo aspetto si è soffermato anche il vice sindaco. «Con l’abbattimento dell’Ici sulla prima casa abbiamo già dato un segnale del nostro impegno a favore dei residenti. Un altro è quello che ci porta a prevedere, con il Piano di assetto territoriale, possibilità di aumenti contenuti di volumetria sempre per le prime case. Aumenti che rientrano nei 100mila metri cubi complessivi previsti per i prossimi dieci anni».«L’idea», ha ribadito Montresor, «è di privilegiare la qualità rispetto alla quantità; e per qualità intendiamo anche quella della vita di chi abita questo paese. «Questo significa prevedere e garantire servizi e infrastrutture necessari, obiettivo che contiamo di raggiungere utilizzando lo strumento urbanistico della compensazione, previsto dall’attuale normativa: ovvero l’intervento del privato che a fronte di una concessione realizza strutture destinate alla comunità».Tra le segnalazioni del pubblico le richieste di particolare attenzione sia al Sito di interesse comunitario del laghetto del Frassino – lambito dal passaggio della linea ferroviaria ad Alta velocità – che al progetto della stessa Tav.«Non spetta al Piano di assetto del territorio definire nel dettaglio progetti e interventi», ha spiegato Carli. «Possiamo dire che negli incontri avuti con i tecnici della linea dell’Alta velocità, di cui è già pronto il progetto definitivo, sono stati illustrati dal geologo loro consulente tutti gli accorgimenti che saranno adottati per non danneggiare il patrimonio idrico dell’oasi».«I Comuni possono fare ben poco nei confronti di un progetto come la Tav che è deciso a livello nazionale se non addirittura internazionale. Sul suo passaggio posso confermare che faremo di tutto per avere quante più misure compensative possibili, dalle barriere alla realizzazione di infrastrutture di collegamento. Per il Frassino invece», ha concluso Montresor, «stiamo attendendo che torni dalla Regione il progetto di riqualificazione dell’Oasi che prevede tra l’altro 140 mila metri quadrati di verde».

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