giovedì, Marzo 28, 2024
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Sabato e domenica sulle rive del Garda a contatto con l'archeologia

Castello, chiesetta e villa romana per il FAI 2001

Castello medievale ( fu nominato per la prima volta, seconda quanto scrive Andrea Nodari nel suo recente volume “Padenghe sul Garda”, per la prima volta in un diploma di Ottone III, re di Germani verso la fine del fine X secolo), (fine I sec. A. c., inizi V secolo) e Chiesetta di S. Emiliano (inizi X secolo: saranno questi monumenti storici ed archeologici a fare la parte dei protagonisti per la Giornata di Primavera organizzata dalla Delegazione del Garda retta da Walter Romagnoli. Un appuntamento fissato, come del resto anche negli altri 320 monumenti presso 100 città italiane, in tutta Italia per questo fine settimana, 17 e 18 marzo, con lo scopo principale – spiega lo stesso Romagnoli – per avvicinare la gente all'immenso patrimonio artistico italiano, per fra toccare con mano le meraviglie e, in alcuni casi, anche i drammi, di ciò che il tempo ci ha lasciato in eredità”. Per due anni c9nscutivi il centro dell'attenzione della Valtenesi fu destinato alla Ricca di malerba ed alle sue scoperte archeologiche. Ciceroni in quelle occasioni, come del resto anche per Padenghe, i ragazzi delle scuole medie trasformati per l'occasione in “”apprendisti ciceroni” grazie ai quali al visitatore viene dato modo di capire e comprendere il monumento in visione. Già nell'autunno scorso venne presentato un progetto di recupero della chiesa di Sant'Emiliano. In quell'occasione si parlò di remote possibilità di recuperare e restaurare non solamente la parte muraria di questa antichissima chiesetta attraverso l'”ipotesi progettuale per la ristrutturazione per la ristrutturazione e restauro di San Emiliano” con relativo plastico volumetrico realizzato dallo studio ICRES di Desenzano che, attraverso il suo direttore Quaglia ha già dato la sua disponibilità a collaborare in questo progetto attraverso il recupero di alcuni affreschi del ‘500 oltre che alla realizzazione di un piccolo tematico e ad una ad indirizzo ecclesiastico. Un iniziativa questa che sta ottenendo adesioni ed interessi da più parti, oltre che da enti pubblici e sponsor del settore turistico sia del mondo alberghiero che finanziario. Come detto sabato e domenica al visitatore verrà spiegata la storia ricostruita attraverso documenti storici di queste realtà monumentali ed archeologiche di Padenghe, dai ragazzi della locale Scuola Media preparati a questo compiti di “ciceroni” dai loro insegnanti. Domenica pomeriggio è prevista la partecipazione anche di personaggi ed Autorità che visteranno e prenderanno coscienza del patrimonio presente sopra e sotto terra in questa località della Valtenesi. A partire dalle ore 15.00 nella chiesa di Sant'Emiliano e sul sagrato si svolgeranno una serie di eventi celebrativi che vedranno impegnati come protagonisti gli stessi ragazzi delle scuole medie che, indossando costumi d'epoca, si esibiranno in canti e musiche. L'unica realtà archeologica non visibile sarà la villa romana, che interessa una superficie di circa un ettaro, e considerata “con uno spessore di deposito riscontrabile solo nelle ville monumentali di Desenzano e Sirmione”. “Il complesso dei fabbricati esteso per circa 7000 mq. e contenuto in un rettangolo definito precisamente su due lati da robusti muri di cinta – scrive Andrea Breda della Sovrintendenza Archeologica della Lombardia – doveva articolarsi, nella zona a quota più bassa, attorno ad uno spazio di cortile o giardino, sul quale si affacciava sul corpo porticato lungo oltre 20 metri, di cui sono stati rinvenuti o basamenti dei pilastri. La presenza in questa area di pavimentazioni di cocciopesto, di lembi di mosaico e dei resti di due ipocausti ne suggerisce l'identificazione, almeno in una delle fasi, con la “pars urbana””.

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