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Cavellini, un genio bresciano

Era il suo sogno: festeggiare alla grande il 2014, ovvero il centenario della sua nascita. Purtroppo non è stato così. Nel 1990 moriva a Brescia Guglielmo Achille Cavellini, che definire mitico è ancor poco.

Inutile dire che questa data sarà opportunamente festeggiata in Italia con mostre e convegni. La data 2014 figura su tutte le sue opere. Chi fosse Guglielmo Achille Cavellini, ma soprattutto descrivere il suo percorso artistica, sarebbe fatica improba.

CAVELLINI Vita di Un genio_copertina

Nei link proposti chi lo desidera avrà modo di informarsi. Ricordo però un fatto che mi colpì molto. Penso che fosse il 2004 quanto fa Piero Cavellini, figlio del grande artista Guglielmo Achille Cavellini, il cui motto era “Nemo Propheta in Patria”, ben s’addice anche dopo la sua morte, in un cassetto dell’Archivio Cavellini trovò una polverosa cartella. Aperta con una certa emozione, ecco apparire una ventina di collage e chine disegnate dal maestro, con un soggetto è assolutamente inedito: ritratti del beato Papa Giovanni XXIII realizzati dal maestro tra il 1963 e il 1964. Il Pontefice, sarà bene ricordarlo, morì il 3 giugno del 1963.

Al di là del fatto emotivo per la recente morte del papa, le opere ritrovate ben s’inseriscono nella nuovo concezione artistica che l’autore stava sviluppando in una direzione più espressamente concettuale.

Cavellini ritratto

Nella prefazione del catalogo, curato dall’Archivio Cavellini con apposite schede tecniche, lo storico e saggista Marco Roncalli, pronipote del beato pontefice, affermò: “Penso anche che esistono – e li inseguo da quando ne ho avuto notizia – disegni di Picasso sul papa del Vaticano II, e confesso che solo l’anno scorso – documentandomi in occasione del centenario – ho scoperto alcune chine e gouache di Salvador Dalì (…). A questo punto potrete capire il mio rinnovato stupore innanzi alla sorpresa di questo notevole lotto di disegni sul “papa della bontà” siglati dall’outsider Guglielmo Achille Cavellini, collezionista e artista che mi ritorna alla mente per una discussione su di lui insieme a Pierre Restany in una serata milanese di parecchi anni fa”.

Queste opere furono esposte, per il ciclo eventi culturali temporanei presso il Museo d’Arte Contemporanea in Franciacorta “Remo Bianco”, all’interno dell’azienda vitivinicola La Montina-Villa Baiana a Monticelli Brusati in provincia di Brescia, dal 10 marzo al 16 maggio nel 2005. Penso che una riedizione di quella esposizione sarebbe opportuna. Quest’anno, nel 2014, è il centenario della nascita di Guglielmo Cavellini e anche l’anno della elevazione agli altari come Santo di Papa Giovanni XXIII.

Visitate anche l’Archivio: http://www.cavellini.org e su Facebook: https://www.facebook.com/archivio.cavellini?fref=ts

Giacomo Danesi

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