venerdì, Aprile 19, 2024
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Oggi e domani a Puegnago sul garda

Celebrazioni religiose

Ci sarà anche il vescovo di Verona, Mons. Flavio Roberto Carraro alla cerimonia conclusiva della festa dedicata alla Madonna del Carmelo, o del Carmine, di Mura di Puegnago. Una festa particolarmente sentita, come tutte quelle legate alle usanze e tradizioni tramandate da generazioni, dalla popolazione soprattutto come quella delle piccole comunità a Puegnago come in altri comuni della Valtenesi la gente si sente legata a questi momenti creando addirittura veri e propri comitati organizzativi. Quella che si svolgerà il 14 e 15 agosto a Puegnago fa parte di queste antiche usanze e vede, con cadenza triennale, lo svolgimento di due processioni, la prima, quella di questa sera 14 agosto, in forma liturgica ma senza particolari cerimonie, che vedrà l’antica statua della Madonna del Carmelo conservata presso al chiesa e di cui la storia ne segnala la presenza gia da 28 aprile del 1793, in seguito alla vista pastorale del vescovo Avogardo, mentre le corone sulla testa del Vergine Maria e del Bambino vennero poste il 16 luglio del 1884. Questa sera la statua verrà trasportata presso la parrocchiale di S. Michele Arcangelo mentre domani, con solenne processione alla quale parteciperà anche, come detto, il vescovo di Verona sotto la cui diocesi, come tutti i paesi della Valtenesi, appartiene Puegnago, la Madonna farà ritorno presso la chiesa di Mura. Una cerimonia questa che, in forma cosi solenne, si celebra ogni tre anni mentre negli altri periodi vi è sola l’adorazione della Madonna nella chiesa di Mura. Per l’occasione non vi sarà quel corteo ricordato negli annali della storia e delle tradizioni ma una composta processione preceduta dalla banda cittadina, con vie e piazze addobbate con archi di palme e frasche con colorati festoni di carta. Un tempo, come ricordano, i giovani di un tempo, vi erano molte persone che si vestivano con costumi raffiguranti santi come S. Giuseppe, S. Lucia, S. Giovanni, La Sacra Famiglia e, addirittura gli schiavi legati con catene che formavano storiche rappresentazioni. Naturalmente, e questo rimane ancor oggi vivo, alla processione partecipava tutta la popolazione oltre a genti provenienti dalle località limitrofe. La Statua veniva trasportata a spalle dai giovani coscritti di leva, di quell’anno, del paese. Nella solenne processione nulla era lasciato al caso ognuno aveva la sua posizione ed abiti di colori prefissati quelli dell’Oratorio maschile ad esempio portavano una tracolla azzurra mentre le femmina un velo bianco, le Madri Cristiane avevano in mano una candela mentre i Confratelli del SS. Sacramento vestivano camice bianco, cingolo e mantellina rossa. Costumi in archivio ma viva è la ricorrenza, come si usa fare, nel rispetto delle antiche tradizioni da queste parti.

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