martedì, Aprile 16, 2024
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Cento primavere per la nonna di Arco

Vive da sola in completa autonomia (va perfino a fare la spesa, a piedi e da sola), ha tanti bellissimi ricordi che racconta con allegria e vivacità, e a tutti augura sopra tutto la salute. Ester Trenti nella mattina di giovedì 7 novembre – giorno del suo 101° compleanno – ha ricevuto la visita dell’assessore Roberto Bresciani (nella foto con Ester) che le ha portato gli auguri di buon compleanno dell’amministrazione comunale di Arco. Con un mazzo di fiori.

La salute. Ci tiene in modo particolare ad augurarla a tutte le persone che incontra, e lo fa con una calorosa stretta di mano. «La salute è una cosa meravigliosa», dice, e alla domanda sul segreto della sua, di salute, non ha esitazioni: “L’indipendenza!”.

Classe 1912, Ester Trenti è nata a Pietramurata, ultima di sei fratelli (tre femmine e tre maschi). Fino ai vent’anni si è occupata della famiglia, poi la sua vita è cambiata: è andata «a servizio» in una facoltosa famiglia di Roma, ad accudire una signora che una malattia ha reso inferma. «Una signora bellissima – racconta – con la quale ho fatto una vita brillante, ho girato il mondo, andavamo in giro con l’auto guidata dall’autista. Una volta mi ha ceduto auto e autista, e ho girato tutta la Versiglia».

La sua abitazione era accanto ai giardini vaticani, da una splendida terrazza vedeva partire e ritornare con l’elicottero il Papa (anzi, i tanti Papi che si sono succeduti nei quasi settant’anni trascorsi a Roma). E ricorda in particolare gli ultimi tempi di Giovani Paolo II, la sua terribile sofferenza, la sua forza.

Nata in epoca austroungarica, ricorda quando – allo scoppio della prima guerra mondiale – sul treno ha preso la via del Nord, sfollata dal fronte, e passato Tarvisio ha visto una bandiera italiana: «Dopo una curva la bandiera non si vedeva più – racconta Ester – e ho iniziato a piagere a piangere, non riuscivo più a smettere. Allora per farmi forza ho recitato una poesia che inizia con “Bell’Italia”». E quando, anni dopo, ha avuto modo di viaggiare, sempre ha trovato conferma alla sua idea: l’Italia è un Paese bellissimo. «Non sopporto quelli che continuano a lamentarsi – dice – e che sostengono che fuori dall’Italia va tutto meglio: allora andateci, rispondo sempre. Ma rimangono qui». Circa vent’anni or sono Ester ha deciso di tornare: Roma non le piaceva più, troppo inquinamento, troppo caos. Ad Arco, oltre che alla conduzione della sua casa si occupa di beneficenza: adozioni a distanza, contributi per un pozzo nel Terzo Mondo, per le missioni. E sempre, quando incontra qualcuno che conosce, gli augura: tanta salute!

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