venerdì, Aprile 19, 2024
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Reazioni dopo l’annuncio della ristrutturazione di Gavardo e le parole del primo cittadino. «Sull’ospedale ora qualcuno dovrà rendere conto del cambio di rotta»

Centrosinistra contro Cipani

Continuano a far discutere le dichiarazioni dell’assessore regionale alla sanità, Alessandro Cè (Lega Nord), sulla scelta di ampliare e riqualificare l’ospedale di Gavardo, cancellando definitivamente l’ipotesi di costruirne uno nuovo a Roè Volciano o dintorni, e la successiva replica del sindaco di Salò, Giampiero Cipani, di Forza Italia, che ha detto: «Non condivido, ma mi adeguo. Per quanto riguarda il discorso della riabilitazione, ok alla cittadella in località Barbarano. Siamo disposti a cambiare la destinazione d’uso del nostro vecchio ospedale, trasformandola in residenziale, solo se i quattrini ricavabili dalla vendita (una ventina di milioni di euro) verranno destinati ai servizi sul territorio».Oggi registriamo la presa di posizione di «Salò insieme» (area di centrosinistra) che, in consiglio comunale, è in minoranza. «Il sindaco Cipani – dicono Stefano Zane e gli altri esponenti del gruppo – ha passato anni a fare proclami, a continuare a rassicurare pubblicamente il comitato dei cittadini sull’impegno a portare avanti il tema del nuovo ospedale, ad accusarci di non appoggiare sufficientemente il suo sforzo, ad attaccare chi non la pensasse come lui. Poi di fronte alla notizia della decisione dell’assessore regionale leghista Cè di ristrutturare Gavardo, peraltro già da mesi di dominio pubblico, ben prima di dominio politico, Cipani si accontenta di dire ai cittadini: ne prendo atto e voltiamo pagina. Lo fa con una tranquilla conferenza stampa che, a due mesi dalle elezioni, ha tutta l’aria di rientrare nella tattica secondo cui l’attacco è la migliore difesa».«Come già anticipato sul nostro notiziario di gennaio – prosegue “Salò insieme” – qualcuno dovrà rendere conto di quella che è una partita aperta e chiusa all’interno del centro destra, che ha avuto come risultato l’ennesima perdita di credibilità politica del territorio gardesano. Che ne è del lavoro della commissione consiliare sul nuovo ospedale? Dove è finito il giudizio sprezzante e irrevocabile su ogni alternativa diversa da quella dell’ospedale nuovo? Del cambio di rotta, che, come detto, non ci stupisce, amareggia la mancanza di serietà degli amministratori locali verso i cittadini, e la totale chiusura al confronto dei vertici politici e regionali».Zane e compagni sostengono di essere «sorpresi e allibiti anche di fronte alle proposte avanzate da Cè e dal direttore generale Mauro Borelli, che prospettano la vendita dell’immobile del nosocomio di Salò», progressivamente spogliato di tutti i reparti (Ostetricia-ginecologia, Oculistica, Otorino, Chirurgia, Ortopedia, Pronto soccorso, Medicina, Fisiatria e recupero motorio), e rimasto solo con gli ambulatori dei medici specialisti, la radiologia, il punto prelievi e l’Avis.«Di fronte a un valore di realizzo stimato dallo stesso comune in 20 milioni di euro – conclude la minoranza – si pensa di dirottarne solo 5 per la struttura di Barbarano, facendo passare l’operazione come un gesto di vicinanza al territorio. Questa è la vera faccia del localismo di stampo leghista, altro che i cartelli stradali in dialetto bresciano! Per ricavare risorse da investire chissà dove, non ci si preoccupa di vendere quello che da secoli è patrimonio della comunità salodiana. Una scelta che non condividiamo. Il vecchio ospedale deve essere sfruttato per rispondere ai bisogni riabilitativi dell’area Garda Vallesabbia. Noi non ci accontentiamo dei “prendo atto e voltiamo pagina”. E sulla vicenda invieremo un’interrogazione in consiglio comunale».

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