giovedì, Aprile 25, 2024
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L’alpino Comincioli dà il nome al sentiero. Il percorso dello Zingla dedicato al socio Ana scomparso

Cerimonia in programma domani

Domani gli alpini della sezione «Monte Suello» (Valle Sabbia e Garda bresciano) chiudono la stagione del rifugio di Campiglio di Cima, situato sulle montagne dell’entroterra di Toscolano-Maderno. Questo il programma: alle 10.30 alzabandiera, inaugurazione del sentiero dello Zingla e intitolazione a Cecco Comincioli, alle 11 messa di fronte alla Madonna della Neve, alle 12.30 spiedo. Un’occasione alla quale nessuno vorrà mancare. Non fosse altro per rendere omaggio a Comincioli, recentemente scomparso, un uomo mite, disponibile e generoso. Appartenente alla famiglia dei vinificatori (il nipote, Gianfranco, è sindaco di Puegnago), Cecco abitava a Toscolano Maderno, e lavorava in banca da impiegato. Col calcio si era ritagliato il ruolo di segretario: paziente, preciso, attento. Con gli Alpini non perdeva occasione nel dare una mano, aiutare, partecipare. Col suo paese aveva mantenuto un legame stretto. Presidente dell’asilo, sempre in prima fila nell’allestire le numerose feste estive. Si impegnava in cucina, serviva ai tavoli, mesceva il vino, teneva la contabilità. Uno che ha fatto dell’umiltà la sua bandiera, e che ha dato tanto agli altri. Il giorno dei funerali migliaia di persone lo hanno accompagnato in silenzio: un modo sincero per dirgli “grazie”. Domenica le penne nere gli dedicheranno il nome del sentiero dello Zingla. E il Cecco, che amava salire con picozza e scarponi, li guarderà, nascosto chissà dove. Da lontano sentirà i lunghi calorosi applausi. Gli arriveranno leggeri e spontanei, come un batter d’ali. Campei de Sima, questo il nome dialettale, è un dosso erboso a 1.017 metri, sul crinale tra il Garda e la Valle Sabbia, regolarmente coltivato già nel Cinquecento. Ci sono tre fabbricati, e una cappella dedicata a Santa Maria della Neve, costruita nei primi del Seicento. Per arrivarci, da Gaino bisogna percorrere la valle delle Camerate, lasciare (dopo otto chilometri) l’automobile e salire un’ora e mezzo a piedi. Altrimenti, dalla Degagna, lungo il Prato e la valle della noce: due ore abbondanti di scarpinata. O da Treviso Bresciano. Numerosi gli scout, i ragazzi delle scuole e i turisti che, d’estate, scorazzano in mountain bike. Quando se ne vanno, ecco giungere i cacciatori. Caprioli, tassi, cervi, fagiani, lepri, galli forcelli: una fauna variegata. Senza dimenticare i faggi centenari, le piante di noce, i peri e i ciliegi selvatici. Nel periodo 1996-2000 gli Alpini hanno rimesso a nuovo la struttura di Campei, di proprietà dell’Azienda regionale delle foreste (Ersaf), ottenendone la gestione per 25 anni. «Il 31 ottobre -dicono gli Alpini- concludiamo il nostro quarto anno di gestione. Dopo i grandi lavori di ristrutturazione, abbiamo sistemato i sentieri, come nostro “dono” quanti amano salire sulle montagne del Garda per godersi la natura e ammirare il lago dall’alto».

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