venerdì, Marzo 29, 2024
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Il segretario della Lega Nord ha puntato la sua attenzione sull’esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche.

Che fine hanno fatto i crocefissi?

I leghisti di Umberto Bossi, l’Islam e il crocefisso. È questo il triangolo che racchiude i termini della vicenda sollevata da un’iniziativa del capogruppo della Lega nord al Comune di Desenzano. Rino Polloni, attivissimo sul fronte amministrativo con iniziative a tutto campo che spaziano dalla regolamentazione delle antenne dei ripetitori al rispetto della «privacy» in ospedale, stavolta ha puntato la sua attenzione sull’esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche. La sua è una posizione precisa. Il crocefisso a scuola deve essere esposto: nessun dubbio, nessuna concessione alla libera scelta o alla laicità. Va rispettato il dettato del Regio decreto 965 del 1924 che all’articolo 118 precisa che la presenza del crocefisso è obbligatoria nelle aule scolastiche. Con questa convinzione ieri ha preso carta e penna ed ha inviato una lettera al Provveditorato agli studi di Brescia, al dott. Antonino Zenga e alla Provincia, all’attenzione dell’ing. Mauro Parolini, anticipandone i contenuti via fax. Ebbene egli invoca lo «stop all’avanzata islamica». Questa considerazione parte dalla constatazione che in diverse regioni alcuni presidi, direttori didattici e provveditori agli studi acconsentirebbero tacitamente alle pressanti richieste avanzate dalle comunità islamiche che richiedono l’abolizione del crocefisso nelle aule scolastiche. Secondo il parere del Consiglio di Stato, sezione II del 27 aprile 1988 la suddetta disposizione non può essere considerata implicitamente abrogata dalla nuova regolamentazione concordataria sull’insegnamento della religione cattolica. Il Consiglio dice testualmente che: «A parte il suo significato per i credenti, la croce rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica, come valore universale». Il consigliere comunale della Lega chiede al provveditore che venga verificato che in ogni aula di tutte le scuole di Desenzano, materne, elementari, medie inferiori e superiori, nonché in tutte quelle della provincia di Brescia siano affissi i crocifissi. Nel caso si riscontri qualche mancanza chiede venga ripristinata immediatamente l’immagine del crocefisso e che, così come stabilito dal Consiglio di Stato, venga mantenuto nel tempo quanto sopra richiesto. Non resta che attendere la risposta del provveditore alla richiesta del consigliere comunale leghista di Desenzano, il quale, per quanto se ne sa, l’ha formulata a titolo personale. Al momento non risulta infatti che vi sia stata sulla materia una presa di posizione da parte della Lega locale. Ciò non toglie che la questione sia di rilevanza generale e come tale debba essere considerata. Rino Polloni ha ricordato il parere del Consiglio di Stato di dodici anni fa relativamente ad un decreto del 1924 che non sarebbe stato abrogato dalle nuove norme concordatarie. La questione giuridica sollevata può essere esaminata soltanto da esperti. A noi non spetta che di proporla all’attenzione di tutti.

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