venerdì, Marzo 29, 2024
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In dirittura d’arrivo la costruzione del tunnel tra Limone a Riva sulla Gardesana. La visita del Presidente accelera i tempi: forse apre l’8 luglio

Ciampi «inaugura» la galleria

Si inizia a intravvedere la fine del tunnel che avvicinerà Limone a Riva del Garda, divenuto indispensabile dopo l’ultima frana del 22 dicembre che aveva tagliato in due la Gardesana alla Rocchetta. I lavori stanno procedendo celermente e, ieri, sul cantiere si è recata una delegazione di politici e tecnici bresciani e trentini. Per Brescia, con Mauro Parolini (assessore provinciale ai Lavori Pubblici), c’erano Bruno Faustini (Presidente della Comunità montana Parco dell’alto Garda), Battista Martinelli (sindaco di Limone) e Pieremidio Baldassarri (assessore ai Lavori Pubblici a Limone e in Comunità montana). A illustrare la situazione l’ingegner Raffaele De Coll e il direttore dei lavori Enrico Zambotti, entrambi della Provincia di Trento. La montagna è stata perforata in maniera perpendicolare (157 metri di scavo) partendo dalla vecchia statale e andando nel ventre della «Rocchetta», incrociando la nuova galleria all’incirca verso metà percorso. In questo modo è stato possibile avanzare con quattro cantieri contemporaneamente: dal punto centrale del nuovo tunnel lavorano verso sud e verso nord. Contemporaneamente, da Limone e da Riva, procedono, indirizzandosi verso il punto centrale. Sul cantiere i ritmi di lavoro viaggiano alti ed è stata trovata roccia molto frantumata che, però, non è intrisa di acqua, altrimenti, dice Raffaele de Coll, «sarebbe stato un disastro». Accorgimenti per accelerare e rendere più sicuro il lavoro: vengono installate le centine (gli archi semicircolari in metallo) più leggere, che fanno presa già dopo 24 ore, pre-rivestendole di cemento armato. Il risultato è superiore a quello di una centina normale. Per la fissatura sono usati “chiodi” di 4 metri di lunghezza. Altri tempi vengono risparmiati sul sistema di cementatura, molto particolare e complesso, che consente il risultato in 15 minuti anziché in 30. Nelle scelte tecniche s’è dovuto tenere in considerazione che la galleria sarà aperta provvisoriamente in luglio. Sempre provvisoriamente verranno installati gli impianti di illuminazione e di ventilazione. Ciò che ne uscirà sarà una galleria con un raggio di 5 metri che permetterà la realizzazione di una carreggiata con due corsie di 3,75 m. ciascuna. Si aggiungano i due marciapiedi laterali. Per sbriciolare la roccia vengono sparate cariche di esplosivo, ciascuna delle quali smuove circa 3 metri di pietra. Le ultime folate (gli spari) sono previste tra il 12 ed il 15 giugno, dopodiché ci sarà un unico foro e la distanza tra Riva e Limone sarà più breve e certamente più sicura. Il risultato della perforazione della nuova galleria si traduce in circa 130.000 metri cubi di materiale, che finirà in gran parte nel lago, poco a sud di Riva, per prolungare il lungolago in direzione di Limone. Al lavoro, per la realizzazione del nuovo tunnel – 987 metri – si alterna una settantina di uomini. Quanto ai tempi per concludere provvisoriamente il lavoro, consentendo il passaggio di auto e bus, il contratto prevede la consegna entro il prossimo 27 luglio. Se l’impresa va oltre, dovrà versare una penale. Ma se i lavori si concluderanno in anticipo, com’è assai probabile, la ditta incasserà un premio di incentivazione: si parla di 40 milioni al giorno. Era maturata la convinzione che l’opera potesse venire ultimata e transitabile (lavori di finitura a parte) verso il 15 luglio. Ieri, qualcuno sussurrava una data ancora più vicina: l’8 luglio. Potrebbe non essere estranea, in proposito, la concomitanza della visita del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. La prima grande novità potrebbe maturare domani o giovedì, con il congiungimento dei due tunnel che vengono scavati tra la metà della galleria e Limone. Ieri, infatti, mancavano solo 50 metri, prima di vedere cadere l’ultimo strato di roccia. Si proseguirà, invece, lavorando qualche altro giorno, tra il punto centrale della galleria e Riva: mancano ancora 200 metri per vedere cadere l’ultimo diaframma. Resteranno da compiere i lavori di finitura della nuova galleria, che non sono affatto secondari, specie per i costi, assai superiori a quelli della perforazione (45 miliardi a fronte di 28). Bisognerà vedere se sarà necessario procedere ad un appalto che segue la normativa europea (servirebbero mesi), o se si potrà procedere con urgenza, come è stato fatto per la realizzazione di questo tunnel, con enorme compressione dei tempi di realizzazione.

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