venerdì, Marzo 29, 2024
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Polstrada festeggiata dalla comunità. Il sindaco: «Merita più risorse». Nel distaccamento per il lago 16 agenti al comando di Fiorenzo Sbabo e una marea di lavoro

Cinquant’anni per la gente

Cinquant’anni ben portati, verrebbe da dire. La polstrada di Bardolino ieri ha festeggiato l’anniversario della propria sede locale e l’ha fatto con tanti amici, anche quelli che furono tra i primi a lavorare nel distaccamento sul lago di Garda.Per avere un organico di soltanto 16 elementi, di lavoro nell’ultimo anno ne è stato svolto parecchio a giudicare dai dati resi noti dal comandante Fiorenzo Sbabo: 1.011 pattuglie effettuate, 214 incidenti stradali rilevati di cui otto mortali e con 11 persone decedute. E ancora 1.993 le violazioni al codice della strada, di cui 144 per guida in stato d’ebrezza o per stupefacenti. Di rilievo anche l’attività di polizia giudiziaria, con 13 arresti di cui uno per omicidio, mascherato da incidente stradale.Alla festa, perché di questo si è trattato, poca burocrazia e tante testimonianze di stima e anche d’affetto. All’appuntamento non sono mancati i primi cinque poliziotti che hanno lavorato nel distaccamento: Eligio Romani, Fiore Morganti, Giancarlo Maurelli, Filippo Scarsella, Clemente Zaffaina: «All’epoca le nostre auto avevano l’ombrello», hanno ricordato, sottolineando che avevano soltanto moto, «quanti ricordi, quanti dolori, ma quante gioie soprattutto».Pietro Meschi, sindaco di Bardolino ha sollecitato i rappresentanti della prefettura e della questura di farsi portavoce della necessità che il governo stanzi maggiori fondi per le forze locali, sottolineando la collaborazione fattiva che da sempre contraddistingue il suo Comune.Tra gli invitati la campionessa olimpica di mountain bike Paola Pezzo con il piccolo Kevin, ma anche i vigili del fuoco del distaccamento, alcuni residenti.Il dirigente della polstrada del Veneto, Pietro Luigi Saga, ha sottolineato come il distaccamento abbia sempre onorato il vincolo con il lago di Garda e ha augurato al comandante Sbabo e a tutti i componenti del reparto di mantenere sempre vivi «lo spirito di servizio, la correttezza, la spontanea cortesia e la disponibilità dimostrata in centinaia di interventi di soccorso, di operazioni di scorta a organi per trapianto, o in occasioni di gare ciclistiche e automobilistiche o nel gestire emergenze legate all’incidentalità stradale, all’imponente traffico e alla tutela della pubblica sicurezza». Dopo l’alzabandiera e i discorsi delle autorità, gli ospiti e la polizia hanno partecipato alla santa messa nella chiesa di San Nicolò, assieme ai familiari e alle mogli, citate per la pazienza e l’affetto con cui attendono i loro mariti.

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