venerdì, Marzo 29, 2024
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I primi, ammirevoli risultati dei pollici verdi del comune

Città giardino, non solo uno slogan

Torna a rivivere la decantata Arco Città Giardino, che ebbe il maggior splendore alla fine del secolo scorso, ai tempi del Kurort. Un «ritorno alle origini» perseguito con il potenziamento delle giardinerie comunali e con il rinnovamento ed ampliamento delle zone verdi della Arco turistica. Ma non solo: a trarne benefici è anche la periferia, le undici frazioni di cui è composto il comune dove un po’ alla volta si stanno creando parchi e giardini ad uso e consumo, soprattutto, della popolazione residente, però con un «effetto d’insieme» che oltrepassa i confini di singoli paesi. E non è finita, perché per rinfrescare l’immagine solare e fiorita che ha reso famosa la città delle palme serve ancora molto lavoro.I segni della trasformazione sono sotto gli occhi di tutti, e non solo grazie ai giardini pubblici, dove i pollici verdi del comune ottengono risultati davvero ammirevoli. «Tutte le aree verdi sono migliorate. Le aiuole sono fiorite dal tardo inverno all’autunno inoltrato, perché impieghiamo con oculatezza varie specie di piante – spiega il capogiardiniere Claudio Matteotti – Inoltre sfruttiamo le favorevoli condizioni climatiche privilegiando le essenze mediterranee. Grazie alla collaborazione con altre giardinerie in regione e del Nord Europa, in occasione di fiere e mostre, come «Arcoinfiore», creaiamo nel centro storico aiuole ed altri allestimenti floreali. La gente li apprezza, tanto che ci sollecita a mantenerli più a lungo, ma per per ora non è possibile. La Città Giardino, è bene rammentarlo, comprende anche la «Costa» del Castello e quel gioiellino che è l’Arboreto, rinnovato con il contributo della Provincia». Il lavoro delle giardinerie, si diceva, si estende alle frazioni. «Stiamo realizzando parchi in tutti i sobborghi. Non è facile mantenerli in ordine – aggiunge l’assessore all’ambiente Fabrizio Miori -. Lo sforzo degli otto dipendenti è notevole, tanto che abbiamo delegato a cooperative i lavori più grossolani, come lo sfalcio dell’erba e la potatura. Disponiamo inoltre dei dipendenti stagionali di «Azione 12» e da quest’estate abbiamo pure due stagisti della Scuola di floricoltura dell’Enaip di Bruttagosto. Anzi, proprio al Bruttagosto speriamo di trasferire la sede delle giardinerie, oggi costrette in un posto poco funzionale».

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