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La ditta Mirabei posticiperà di un anno la costruzione dell’impianto di calcestruzzo in attesa di autorizzazione Firmato un accordo tra Comuni e privati

Colline moreniche, basta cave

È stato firmato martedì nei palazzi cittadini della Provincia il documento d’intesa per la riqualificazione dell’anfiteatro morenico di Rivoli. L’intervento di tutela era stato invocato da più parti politiche nei mesi scorsi sulla scia di una delibera del Consiglio provinciale risalente al 25 gennaio, con cui il presidente della Provincia Elio Mosele e gli assessori competenti si impegnavano a istituire un tavolo di concertazione tra i due Comuni di Caprino e Rivoli al fine di predisporre un accordo di programma per la riqualifica ambientale di tutta la zona delle colline moreniche. L’obiettivo era inoltre quello di dismettere le attività estrattive e delocalizzare le attività produttive di quest’area in altre più adatte, dopo l’intenso dibattito suscitato dalla richiesta inoltrata alla Provincia nel maggio 2004 da cava Mirabei per la realizzazione di un impianto di produzione di calcestruzzo tramite inerti. Cinque gli incontri del tavolo di concertazione che si svolti in Provincia da giugno a settembre, coordinati dagli assessori all’ecologia Luca Coletto e alle attività produttive e beni ambientali Laura Poggi. Alla fine hanno portato alla firma del documento d’intesa martedì scorso, durante la riunione della quarta commissione provinciale cave presieduta da Andrea Tognetti, da parte dei Comuni di Caprino e Rivoli e della proprietà della cava in località Ruina, sul confine con il territorio rivolese, che dopo una lunga attesa e varie conferenze di servizi aspetta a breve una risposta in merito all’impianto da parte della Commissione tecnica provinciale. Il documento, in sostanza, mette per iscritto l’impegno dei due Comuni confinanti a redigere un accordo di programma a difesa del territorio tramite strumenti urbanistici adeguati, mentre la ditta ha formalizzato un tempo di attesa di 12 mesi per realizzare l’impianto in cava, qualora venisse approvato dalla Ctpa. Se i tempi politici per la redazione di un accordo di programma non sono compatibili con quelli previsti dalla legge per l’approvazione di un progetto di recupero rifiuti come l’impianto, politica e imprenditori una volta tanto si sono venuti incontro dandosi ognuno i tempi per lavorare e tutelare gli interessi sia dei privati che dei cittadini. «Ritengo si tratti di un ulteriore passo avanti nella salvaguardia di un territorio che merita di essere valorizzato dopo anni di sfruttamento e sono molto fiducioso», ha dichiarato soddisfatto il presidente della quarta commissione cave Tognetti. «Questa lettera d’intenti rappresenta una volontà di azione da parte di tutti i soggetti interessati, in primis dei veri padroni di casa, cioè i sindaci. Non dimentichiamo però che tutto è stato possibile anche grazie alla volontà di collaborare dimostrata dalla ditta Mirabei, che rappresenta solo una delle attività presenti nell’anfiteatro». Il documento d’intesa prevede infatti che l’amministrazione provinciale evidenzi alle ditte interessate che è in fase di redazione un accordo di programma e che con la sua adozione non potranno più essere rinnovate o rilasciate modifiche o proroghe a concessioni. Dovranno cambiare insomma gli impegni dei due comuni con le realtà produttive nel loro complesso per una profonda riqualificazione di tutto l’anfiteatro. «Il lavoro vero dobbiamo cominciare a farlo adesso, partendo dal coinvolgimento di Affi che pure ha un parte di territorio compresa nell’anfiteatro», ha commentato il sindaco di Rivoli Mirco Campagnari, «consapevoli però che 12 mesi per la politica possono essere pochi. Per questo mi auguro che la Provincia continui a fare la sua parte come regia». Un impegno che Tognetti si è assunto in pieno a nome dell’amministrazione provinciale: «Da parte nostra c’è la piena disponibilità a fare il capofila e a pianificare tutto il lavoro dei mesi futuri, secondo una convinzione che crediamo di aver già dimostrato». Una richiesta di verifica è arrivata invece dal consigliere diessino Vincenzo D’Arienzo: «L’ispirazione e la volontà politica si ravvedono, ma per non perdere tempo è necessaria una verifica trimestrale degli impegni presi e degli accordi in essere, in modo tale che questo processo politico ora in atto venga perseguito e favorito anche dagli uffici tecnici della Provincia, che hanno l’obbligo di renderlo noto a tutte le imprese della zona interessate».

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