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Entro ottobrel’accordo per l’anfiteatro

Colline moreniche

L’amministrazione provinciale di Verona alle prese con la riqualificazione dell’anfiteatro morenico di Rivoli . La quarta commissione Ecologia e Ambiente, su proposta del consigliere di minoranza Vincenzo D’Arienzo, ha discusso del futuro dell’anfiteatro alla luce dell’accordo di programma firmato, nell’autunno scorso, dai comuni di Rivoli e Caprino e dalla società cava Mirabei, che opera nel sito omonimo in località Ruina.Un documento che impegna le parti in causa a fare un ragionamento complessivo sullo stato attuale e sulla vocazione futura dell’anfiteatro morenico.L’assessore all’ecologia Luca Coletto ha fatto il punto della situazione dopo l’ulteriore rinvio, da parte della Commissione tecnica provinciale ambiente, di ogni decisione in merito all’impianto di riciclaggio per la produzione di calcestruzzo avanzato dalla società Mirabei.«La commissione tecnica ha ritenuto opportuno rinviare ogni decisione fin tanto che l’accordo di programma non sia impostato e pienamente condiviso», ha precisato l’assessore Coletto. «La realtà dell’anfiteatro morenico è molto complessa e travalica quelle che sono le vicende legate a cava Mirabei: si tratta di ridefinire le caratteristiche di un territorio che negli anni ha subito molte ferite e che ora necessita di una riqualificazione generale».Nulla di nuovo per il Comitato spontaneo per la salvaguardia dell’anfiteatro, che da tempo punta il dito su di una realtà difficile per il territorio, martoriato da troppi buchi (il più delle volte diventati discariche), auspicando un rinnovato interesse da parte dei comuni e della Provincia per quello che gli studiosi ritengono «il più perfetto degli anfiteatri padano alpini», zona agricola con sentieri, sorgenti e persino qualche rarità botanica e floreale.Ma quali sono i tempi per definire le modalità della riqualifica? L’assessore Coletto ammette di voler portare a casa entro ottobre un accordo il più definito possibile. Già oggi, secondo le parole dell’assessore, l’ingegnere addetto alla pianificazione e programmazione territoriale della Provincia, Elisabetta Pellegrini, eseguirà con un professionista esterno un primo rilievo del territorio, a cui seguiranno vari ipotesi di riqualificazione.«Una strada sarebbe quella di bonificare tutta l’area da cave e attività estrattive, delocalizzandole in zone più idonee», ha proseguito Coletto, preannunciando l’opportunità di inserire come parte dell’accordo anche il comune di Affi, il cui territorio è in parte compreso nell’anfiteatro. Soddisfatto il consigliere D’Arienzo, che ha sottolineato come sia importante che la politica dia segnali e indirizzi chiari. Sull’aspetto politico e sull’importanza di mettere da parte partiti e divisioni si è pronunciato il consigliere Mario Faccioli: «In questo caso la Provincia ha il compito di lavorare in sinergia con le amministrazioni locali, di spingerle al confronto e pensare a un progetto condiviso per andare incontro alle esigenze sia dei privati sia della gente di Caprino e Rivoli». D’accordo con Faccioli sull’obiettivo allargato della tutela anche il presidente della quarta commissione, Andrea Tognetti.Il consigliere di minoranza Sergio Ruzzenente, invece, pur apprezzando l’intento, ha ribadito la sua posizione contraria ad un’approvazione dell’impianto per la Mirabei che «costituirebbe un precedente e che non avrebbe senso alla luce di tutte le considerazioni in corso, anche se carte e permessi sono a posto».Concreta infine la proposta del consigliere Giancarlo Sabaini, che è pure vice sindaco a Cavaion: fare un sopralluogo in località Ruina insieme alla seconda commissione Programmazione e pianificazione territoriale, per verificare in loco lo stato di degrado complessivo e capire quali possano essere le soluzioni di ricomposizione.

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