venerdì, Aprile 26, 2024
HomeManifestazioniAvvenimentiCom’è brutto questo bellissimo lago!
Uomo & Ambiente. Una singolare rassegna fotografica a Lazise mostra il doppio volto del territorio tra Adige e Garda. Gli scatti premiati

Com’è brutto questo bellissimo lago!

«Sono circa 900 chilometri quadrati, molto favoriti dalla natura, che stanno regredendo a causa di ‘marchi umani’ che possono annullare le nostre radici. Invece lo sviluppo dovrebbe andare di pari passo con la capacità di conservare un ambiente integro», spiega Maurizio Delibori del Ctg. E le diapositive mostrano «malghe in rovina e snaturate sul Baldo, ampliamenti selvaggi di strade tra Rivoli e Affi, autostrade stravolgenti, colline sfigurate da costruzioni a Cavaion, oliveti in ‘estinzione’ per far posto ad insediamenti turistici nell’alto lago, terrazzamenti spianati, cave che paiono ferite a cielo aperto, centri commerciali deturpanti a Affi». «E poi ci sono testimonianze storiche lasciate all’oblio: incisioni rupestri da restaurare, chiese montane forse destinate al degrado, capitelli fatiscenti anche sul Baldo, importanti pitture da salvare a Pol». E ancora: «Testimonianze civili che andranno dimenticate come il telegrafo ottico a Pastrengo, fortificazioni in rovina sopra Lubiara». E sono solo assaggi. «La mostra include una cinquantina di foto di 12 autori ed è stata pensata perché come Ctg stiamo facendo un percorso conoscitivo delle bellezze esistenti tra il Baldo e il Garda ed è nostro obiettivo creare un grande documento che sia testimonianza e raccolta». Il concorso potrebbe dunque essere anche visto come una ricerca di «rinforzi». E, visti i vincitori insigniti, pare proprio che siano stati individuati i personaggi giusti. Prima classificata, Valeria Gradizzi, 23 anni, di Caprino che domenica scorsa era al lavoro e ha «spedito» la sorella a ritirare il premio. Ha vinto con due «bruttezze»: «Area per bambini», in bianco e nero, mostra un pezzo di terra a Ponton «che doveva essere un campo giochi ma è lasciato al degrado e sta di fronte ad un parco giochi altrettanto trascurato», spiega al cellulare. «L’altra bruttura è ‘Chierego, il brutto del Baldo’» che, in attesa di restauro, appare tristemente diroccato. «Per immortalare le sue ‘bellezze’ Valeria ha trascorso due giorni sul Baldo», spiega la sorella Annapaola. «Ha scelto ‘Il nostro bel Monte’ e ‘Le due pozze’ per i contrasti. In ‘Le due pozze’ le nubi paiono di un mare in tempesta ma è un paesaggio montano». (Queste tre ultime opere sono a colori). Il secondo premio è andato al tedesco Wolfgang Schmidt. E’ straniero ma talmente innamorato del lago e delle montagne circostanti che da vent’anni abita a Brenzone. Soffre quando vede certi scempi e, puntualmente, fotografa. Vince con «27 anni per inquinare il Garda… e 27 anni per ripulirlo». Nella foto, in bianco e nero, campeggiano due tubi sfatti tra le acque di Brenzone, «Il solito ‘tombino’ scoppiato», commenta la didascalia. Due ragazzi sono ripresi mentre saltano sulle condutture ben attenti a non «sporcarsi i piedi» toccando l’acqua. Da notare, di Schmidt, due foto-documento: “Prima e dopo, verso Campo di Brenzone, 1975 e… 2000” . «Stanno cementando anche i sentieri», nota. «Ed è una vergogna come Campo è trascurato: quel paese antico sta andando in rovina, il ‘castello’ è in piedi per miracolo», dice con amarezza. Anche il vincitore del terzo premio, Bruno dalla Mura, di Chievo, Verona, è stato colpito da quel paesino che domina il lago. La sua foto, in bianco e nero, è «Il rumore del silenzio a Campo». Il soggetto sono due enormi olivi secolari: «Ecco l’idea della memoria storica che non dobbiamo perdere», ribadisce Delibori. Barbara Bertasi Lazise. La mano dell’uomo può esaltare o distruggere le meraviglie naturali che ci stanno attorno, ma ci sono occhi che vedono e obiettivi che sanno fermare per sempre certe immagini. Qualcuno lo ha fatto, e bene, ed è a loro che sono andati i premi messi in palio dagli ideatori della mostra «A futura memoria, bellezze e brutture tra Adige e Garda». Una rassegna organizzata dal Centro turistico giovanile Monte Baldo di Caprino, in collaborazione con gli amici dell’Eremo della Rocca del Garda, l’Associazione “Francesco Fontana” di Lazise e il Centro studi per il territorio benacense di Torri. La rassegna è stata infatti pretesto per un concorso e la premiazione è avvenuta nella chiesetta di San Nicolò al porto. I nomi dei primi tre classificati sono stati resi noti solamente dopo la proiezione di due serie di diapositive che ben hanno introdotto nello «spirito» della mostra. Le immagini mostrate nella splendida chiesa del XII secolo, che resterà sede della rassegna fino a domenica prossima 29 settembre (orario di apertura: 20.30-22; sabato e domenica: 9-12.30 e 15-22), sono state una chiara panoramica di come il territorio che è compreso tra il fiume Adige e il lago di Garda rischi di essere stravolto dall’uomo.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video